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D. D. Ilaria Alpi di Torino. Collegio dei Docenti. Mozione su “La Buona scuola”

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Scritto da flc cgil torino
Categoria: Archivio - Vecchio Sito
Pubblicato: 25 Novembre 2014
Visite: 3464
 D. D. Ilaria Alpi di Torino. Collegio dei Docenti. Mozione su “La Buona scuola”

“Gli scatti di competenza introdurranno una forte competizione tra docenti, mineranno la cooperazione e la collaborazione, che sono invece fondamentali per stimolare la didattica e creare un ambiente di lavoro coeso e positivo. Vorremmo che la formazione in servizio, garantita gratuitamente dallo Stato, fosse un diritto e un dovere per tutti. Occorre far sì che la formazione obbligatoria non degeneri in una mortificante corsa ai punti a pagamento.”

 

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Mozione Collegio dei Docenti Direzione Didattica Ilaria Alpi di Torino.

 

Il Collegio dei Docenti,

esaminata la proposta di riforma “La buona scuola” esprime profonda preoccupazione per i seguenti aspetti :

 

1) Il piano “La buona scuola” interviene su una serie di materie che sono oggi oggetto del CCNL o della Contrattazione Nazionale di II livello: progressioni stipendiali, mobilità del personale della scuola a livello regionale o locale, attribuzione incarichi aggiuntivi. Queste materie devono essere regolate dal Contratto Nazionale e non emanate per decreto legge.

2) La riforma non prevede investimenti nella scuola pubblica, tranne che per la stabilizzazione solo di una parte dei precari in realtà già prevista dalla normativa europea, per cui tutte le novità inserite nella proposta verrebbero attuate a costo zero.

3) L'abolizione degli scatti di anzianità e l'accesso alle progressioni per il solo 66% del personale è penalizzante e mortificante per la totalità dei docenti; discutibile in quanto stabilisce a monte una soglia di meritevoli e una percentuale di personale che sarà esclusa da qualsiasi progressione di stipendio; problematica per l'individuazione di criteri di definizione di tale “merito”.

4) Gli “scatti di competenza” introdurranno una forte competizione tra docenti, mineranno la cooperazione e la collaborazione, che sono invece fondamentali per stimolare la didattica e creare un ambiente di lavoro coeso e positivo. Vorremmo che la formazione in servizio, garantita gratuitamente dallo Stato, fosse un diritto e un dovere per tutti. Occorre far sì che la formazione obbligatoria non degeneri in una mortificante corsa ai punti a pagamento.

5) La proposta di riforma interviene in senso peggiorativo sugli Organi Collegiali, riducendo il ruolo dei lavoratori e rafforzando quello del Dirigente Scolastico e dei soggetti privati, di cui è previsto l’ingresso anche nel Nucleo di Valutazione.

7) I riferimenti contenuti nel piano “La buona scuola” alla possibilità per il Dirigente di “creare la propria squadra con i docenti più adatti” sono molto preoccupanti, in quanto implicano un rafforzamento del ruolo e delle prerogative del Dirigente Scolastico nel reclutamento del personale e nell'utilizzo delle risorse professionali, prefigurando la chiamata diretta, con ricadute discrezionali sulla mobilità degli insegnanti e del personale ATA.

 

Il Collegio dei Docenti esprime quindi un parere negativo relativamente al Piano Scuola proposto dal Governo.

 

Torino, 18 Novembre 2014.

 

 

IC Tommaseo di Torino:su "La Buona scuola"

Dettagli
Scritto da flc cgil torino
Categoria: Archivio - Vecchio Sito
Pubblicato: 25 Novembre 2014
Visite: 3137
 Dall’IC Tommaseo di Torino: il Consiglio d’Istituto, gli insegnanti del Collegio dei docenti, il personale non docente ed i rappresentanti dei genitori scrivono su “La Buona scuola”

“Siamo a un bivio cruciale ed epocale: si tratta di scegliere tra la scuola disegnata dalla Costituzione, accessibile a tutti ed inclusiva, e una “scuola azienda” dove le scelte didattiche e le relazioni educative saranno piegate principalmente a logiche produttive.Per questa ragione noi ribadiamo con forza che La nostra scuola è pubblica e va difesa proprio perché è di tutti.”
 
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A maggioranza: il Consiglio d’Istituto, gli insegnanti del Collegio dei docenti, il personale non docente ed i rappresentanti dei genitori dell’I.C. “TOMMASEO” di Torino, dopo aver attentamente letto e discusso il documento “La Buona Scuola” esprimono le seguenti riflessioni:
Il “Rapporto sulla scuola” presenta proposte che condividiamo perché riconosciamo come risposte fondamentali ad alcuni bisogni del sistema scolastico:
- forte investimento nell'edilizia scolastica;
- stabilizzazione del personale della scuola;
- formazione dell'organico funzionale per la risposta all'emergenza delle supplenze.
Inoltre dichiariamo di riconoscerci nei seguenti valori enunciati nel “Rapporto”: 
1) l’impegno a valorizzare le risorse di tutti
2) la convinzione di promuovere lo sviluppo della “Cultura” 
3) la scelta di investire sulla professionalità dei docenti
4) il valore dell’esperienza del docente
5) la realizzazione  di una didattica mirata alla costruzione di competenze
6) la valutazione non come giudizio positivo o negativo sull’allievo, ma come momento di riflessione sul percorso d’apprendimento
7) l’inclusione
8) la multiculturalità 
9) la partecipazione di tutti nel definire gli obiettivi della “mission” educativa.
Tuttavia sottolineiamo con forza la necessità di non dimenticare anche tre valori costituzionali per noi imprescindibili:
- la garanzia del diritto allo studio per tutti;
- il mantenimento di un sistema di istruzione pubblico e laico;
- la libertà d'insegnamento.
Rispetto a tali principi riteniamo che alcune idee d'intervento e proposte normative presentate nel Rapporto non siano coerenti.
In particolare:
1. l'idea della nuova “governance” della scuola che ci viene proposta, è esattamente l’opposto del modello cooperativo, democratico e solidale che, a nostro parere, deve essere alla base di una buona organizzazione del lavoro. Riteniamo inaccettabile l’idea di trasformare una divisione di funzioni, legate alla normale suddivisione del lavoro, in una sorta di gerarchia di ruoli sul modello delle vecchie organizzazioni aziendali
Citiamo dal testo del documento pag. 71:
(…. La governance interna della scuola va ripensata: collegialità non può più essere sinonimo di immobilismo, di veto, di impossibilità di decidere alcunché. Vanno ridisegnati al meglio gli organi collegiali della scuola, distinguendo tra potere di indirizzo e potere di gestione. Il Consiglio dell’Istituzione scolastica diventerà il titolare dell’indirizzo generale e strategico dell’Istituzione; il Collegio docenti avrà l’esclusiva della programmazione didattica; e il Dirigente scolastico sarà pienamente responsabile della gestione generale coadiuvato dal Direttore Servizi Generali e Amministrativi) 
2. il mancato riconoscimento della collegialità delle attività d'insegnamento e funzionali all'insegnamento che, a nostro parere,  ribadisce ulteriormente lo scollamento tra la docenza e le indispensabili attività di programmazione, formazione, aggiornamento in servizio e verifica; riproponendo il modello dell’orario cattedra come l’unico di lavoro effettivo. La figura dell’insegnante vista come “monade” della scuola è esattamente il contrario del nostro modello di riferimento, noi crediamo che solo attraverso la condivisione ed il confronto delle esperienze si possa migliorare quotidianamente l’offerta formativa. 
Citiamo dal testo del documento pag. 51:
(…la funzione docente si fonda sull’autonomia culturale e professionale e si sostanzia, oggi, in attività individuali
che comprendono sia le attività individuali di insegnamento
– da 18 ore a 25 a seconda del grado di istruzione
– sia le attività funzionali all’insegnamento e quelle
aggiuntive – deliberate dal collegio dei docenti nell’ambito
delle risorse disponibili e in coerenza con il Piano dell’offerta
formativa, POF), collegiali (che consistono nella definizione,
elaborazione e verifica degli aspetti pedagogico-didattici
del POF)
 
3. il mancato riferimento al Contratto Collettivo Nazionale, infatti a nostro parere è indispensabile che il lavoro dei docenti, dei tecnici amministrativi e dei collaboratori sia riconosciuto e valorizzato con un nuovo contratto nazionale collettivo che dia dignità alle nostre professioni. Dobbiamo essere inquadrati come lavoratori-professionisti e non come “missionari”. Il piano “La Buona Scuola” non fa alcun riferimento al rinnovo del contratto che, invece, è presentato come un meccanismo di rigidità e, quindi, negativo. A nostro parere, un’organizzazione concordata del lavoro permetterebbe una maggiore condivisione delle attività da svolgere e ridurrebbe la discrezionalità del dirigente scolastico. Noi crediamo che il dirigente scolastico debba essere il garante del progetto d’Istituto e non un manager, visto che la scuola pubblica non è un’impresa commerciale. Ribadiamo quindi l’importanza di un  contratto nazionale che tenga conto dei parametri stipendiali europei e dei reali carichi di lavoro degli insegnanti. Esso deve essere alla base della regolazione dei riconoscimenti professionali, delle progressioni stipendiali, accompagnato da una formazione permanente.
 
 
4. Linee guida del progetto per la valutazione degli insegnanti:
In merito alla proposta per la valutazione degli insegnanti, osserviamo che, a nostro parere, deve rispecchiare i risultati ottenuti nelle diverse realtà scolastiche e le modalità devono essere concordate dal Collegio dei Docenti, nel rispetto degli accordi contrattuali e della collegialità come componente imprescindibile del successo di ogni progetto formativo. Nella “Buona Scuola”, inoltre, non viene minimamente valorizzata l’esperienza di anni di insegnamento; gli insegnanti più anziani vengono definiti  “vecchi”, non esperti; salvo poi non concedere loro il diritto alla pensione perché antieconomico in un’ottica di riduzione dei costi. Noi riteniamo importante per l’attività di insegnamento un clima di collaborazione e di condivisione, e non di competizione e concorrenza fra docenti. Questo modus operandi porterebbe, secondo noi, a un peggioramento delle condizioni di lavoro e a un collasso del progetto pedagogico.
A nostro avviso, il contratto nazionale di lavoro deve regolare l’espressione del lavoro vivo di insegnamento, del potenziale educativo della soggettività; accompagnato da una formazione permanente e da riconoscimenti professionali retributivi. La scuola e i lavoratori che ne garantiscono l’attività quotidiana sono un elemento di emancipazione e di sviluppo sociale; senza il riconoscimento sociale degli insegnanti, anche la scuola subisce un degrado culturale inarrestabile.
5  Il mancato riconoscimento della specificità della professione docente che emerge, ad esempio, attraverso proposte come la “banca ore”: anziché introdurre il principio del conteggio del tempo a credito e a debito, propone il conteggio unilaterale a scapito del lavoratore. Ma anche attraverso l’assenza di riferimenti a un progetto di formazione adeguata alla professione docente. Riconosciamo l’importanza di una metodologia basata sulla ricerca-azione, sulla laboratorialità, sulla costruzione di significati comuni condivisi a favore di un apprendimento che rifiuta il primato nozionistico e interseca le conoscenze con la costruzione di categorie critiche. L’educazione deve sviluppare consapevolezza e una coscienza non autoritaria, in grado di muoversi nella complessità del presente. La metodologia ricerca-azione si alimenta di fiducia nei rapporti di lavoro e di collegialità, nella cornice di un’organizzazione del lavoro comune, alternativa al modello aziendalistico proposto dalla  seconda parte del documento della “Buona Scuola”. Riconosciamo nella ricerca-azione il tipo di formazione continua più efficace e adeguato alla professione docente. Una formazione in cui si facciano investimenti di risorse adeguati alla formazione di gruppi di lavoro guidati da professionisti qualificati.
6. L’assenza di adeguati interventi per rendere possibile una didattica inclusiva, che risponda alle esigenze didattiche degli alunni Bes e DSA, per la realizzazione della quale occorrono con urgenza rinforzi, in termini di risorse umane e di organizzazione. Noi chiediamo, a tal proposito, che per rendere possibile una didattica flessibile, inclusiva e capace di rispondere alle esigenze di tutti gli stili cognitivi degli alunni, il numero degli alunni per classe sia ridotto: in classi troppo numerose, viene penalizzata in primo luogo la didattica, e di conseguenza anche eventuali personalizzazioni dei programmi per alunni in difficoltà.
 
7. L’assenza di provvedimenti in favore degli assistenti amministrativi e dei collaboratori scolastici (personale ATA). 
Poco si dice del personale di segreteria, i cosiddetti AA (Assistenti Amministrativi) che in moltissimi casi non riescono a far fronte all’enorme carico di lavoro a causa dell’inadeguatezza numerica in pianta organica. A ciò si aggiunge il mancato coordinamento e l’inadeguatezza dei sistemi informatici incrociati tra Miur, Mef, Inps. Sistemi e piattaforme che andrebbero adeguate urgentemente visti i frequenti gravi disservizi che si creano a causa del malfunzionamento causando danni e disagi a carico del nostro personale amministrato e degli “utenti”.
Per quanto riguarda i collaboratori scolastici, abbiamo notato una stranissima omissione del riferimento a quel personale scolastico che svolge servizi indispensabili di sorveglianza, portierato, 
 
centralino e contatto con il pubblico, collaborazione alla didattica, pulizia e ripristino degli ambienti, accoglienza degli alunni e supporto agli alunni svantaggiati
8. L’inserimento nella scuola elementare di professori di arte, musica e tecnologia. 
Questa proposta rischia di trasformare la scuola primaria in una “brutta copia” della secondaria, senza alcun rispetto del progetto educativo, della specificità dell'infanzia e delle competenze necessarie ai docenti di questo ordine di scuola.
9.Relazione tra scuola dell’obbligo ed altri ordini di scuole
A nostro parere è importante una creazione di reti relazionali con gli altri attori ed enti di territorio, con l’Università, che nel documento è del tutto assente. Infatti mentre si affronta con accuratezza il tema degli Istituti professionali, non compare mai il tema del passaggio e della relazione tra scuola secondaria e scuola secondaria superiore e quest’ultima con l’Università. Eppure, ad esempio, la mancanza di laureati nelle materie scientifiche è un tema che viene dichiarato importante. E’ fondamentale investire sulla Scuola e sulla Ricerca affinché questo nostro Paese possa avere e darsi un futuro più roseo sotto ogni punto di vista.
E’ da rivedere la scelta dei confini della proposta del documento, focalizzata solo sulle scuole, ma senza considerare in una visione integrata il rapporto con altri ministeri e altre istituzioni. Invece, l’innovazione passa anche da qui. Dalla capacità di dare forza alla scuola come una delle principali infrastrutture del Paese, ma anche dalla consapevolezza che questa si esprime soltanto con la massima apertura e integrazione a livello di partecipazione e anche di indirizzo e programmazione.
10. La logica di mercato e del finanziamento privato come fonte primaria o, comunque, ingente, della scuola pubblica. Tale logica, a nostro parere, non può essere introdotta nella scuola poiché inconciliabile con la natura e le logiche dei processi educativi. La scuola pubblica deve essere finanziata dallo Stato, affinché agli studenti di ogni territorio e retroterra sociale, culturale ed economico possano godere in egual misura del diritto allo studio. I finanziamenti alla scuola privata, come da indicazioni della Costituzione, dovrebbero essere ormai già superati, da quando la rete scolastica pubblica ha coperto l'intero territorio nazionale. La scuola pubblica non è una merce che si offre al miglior offerente, cercando finanziamenti privati qua e là, ma un dovere dello Stato sancito dalla Costituzione.
Siamo a un bivio cruciale ed epocale: si tratta di scegliere tra la scuola disegnata dalla Costituzione, accessibile a tutti ed inclusiva, e una “scuola azienda” dove le scelte didattiche e le relazioni educative saranno piegate principalmente a logiche produttive
Per questa ragione noi ribadiamo con forza che La nostra scuola è pubblica e va difesa proprio perché è di tutti. 
A maggioranza: il Consiglio d’Istituto, gli insegnanti del Collegio dei docenti, il personale non docente ed i rappresentanti dei genitori dell’I.C. “TOMMASEO” di Torino

Ancora una volta: no al femminicidio! In ricordo di Silvana Allasia.

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Scritto da flc cgil torino
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Pubblicato: 24 Novembre 2014
Visite: 2741
25 novembre 2014.Ancora una volta: no al femminicidio! In ricordo di Silvana Allasia.
 
Le lavoratrici e i lavoratori della FLC CGIL ricordano, nella giornata internazionale contro la violenza sulle donne, Silvana Allasia, vittima di femminicidio, che viveva a Fossano, maestra in una scuola comunale per l’infanzia di Torino.
Non lasceremo cadere nel silenzio e nell'indifferenza questo fatto terribile. 
Perché non accada mai più.
Continueremo a ricordare ogni giorno l'assassinio avvenuto a maggio di quest’anno di una giovane donna, madre e insegnante, da parte del marito, con il nostro impegno contro la violenza, contro la discriminazione, con l'amore e l'affetto, trasmettendo il valore della cultura e del rispetto dell'altro e di sé. 
La scuola è uno dei luoghi più importanti per la formazione di coscienze e personalità libere, lontane e ostili alla violenza contro le donne. 
Mai più. Per lei, per i suoi figli, per le bambine e i bambini della sua classe, per tutte le bambine e i bambini.
Torino, 25 novembre 2014
 
Comitato Pari Opportunità FLC CGIL Piemonte
FLC CGIL Torino
FLC CGIL Cuneo
Approvato all’unanimità il 24/11/14 dal Comitato Direttivo FLC CGIL Piemont

INFORM@ATA numero 8 anno 2014

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Scritto da Super User
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Pubblicato: 19 Novembre 2014
Visite: 3130
 
INFORM@ATA numero 8 anno 2014 SCARICA
  • Indennità DSGA reggenti: sottoscritto il CCNL all’Aran
  • Il MIUR precisa: il pasto per il personale durante il servizio mensa è gratuito
  • Tavolo tecnico semplificazioni: aperto il confronto su residui attivi e mercato elettronico.
  • Scuola: annunciati nuovi tagli al personale ATA.La FLC non ci sta.
 

TRANS FREEDOM MARCH - SABATO 22 NOVEMBRE 2014 - TORINO PIAZZA VITTORIO - ORE 16.30

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Scritto da Super User
Categoria: Archivio - Vecchio Sito
Pubblicato: 19 Novembre 2014
Visite: 3048

 

Il Transgender Day of Remembrance (TDoR) è una ricorrenza della comunità LGBTQI per commemorare le vittime dell'odio e del pregiudizio anti-transgender (transfobia). L'evento, che si celebra il 20 novembre, venne introdotto in ricordo di Rita Hester, il cui assassinio nel 1998 diede avvio al progetto web "Remembering Our Dead" e nel 1999 a una veglia a lume di candela a San Francisco. Da allora l'evento è cresciuto fino a comprendere commemorazioni in centinaia di città in tutto il mondo.
Da diversi anni anche a Torino, intorno al 20 novembre, vengono organizzati diversi eventi, tra cui la commemorazione in una piazza centrale della città.
Quest'anno abbiamo deciso di celebrare questa ricorrenza con una marcia da Piazza Vittorio Veneto a Piazza Castello, per rivendicare libertà e diritti.
Vi invitiamo ad aderire e promuovere l'evento.
Sabato 22 Novembre 2014
ore 16.30
Piazza Vittorio Veneto

Durante il corteo suonerà una banda composta dei gruppi Blou Daville & Brass Volé, mentre in Piazza Castello la commemorazione sarà accompagnata dalla voce della cantante soprano Fe Dzidzofe Avouglan.
 
  1. Dall' I.C. Gouthier di Persosa Argentina. Osservazioni su La Buona scuola. Documenti del Consiglio d
  2. Dall'I.C.Leonardo da Vinci di Torino. Riflessioni sul documento governativo “LA BUONA SCUOLA”
  3. SBLOCCHIAMO IL FUTURO - 8 NOVEMBRE 2014 - ROMA - MANIFESTAZIONE NAZIONALE
  4. COORDINAMENTO METROPOLITANO DELLA SCUOLA LIBERA E PUBBLICA MERCOLEDI’ 29 OTTOBRE 2014 ORE 17.00

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Un cookie è “di prima parte” o “di terze parti” in base al sito web o al dominio da cui proviene.
I cookie di prima parte sono i cookie impostati direttamente dai siti visitati dall’Utente ovvero dal sito Web il cui indirizzo è stato digitato dall’Utente (visualizzato nella finestra dell’URL).
I cookie di terze parti sono i cookie impostati da un sito internet diverso da quello visitato dall’Utente. Si parla di un cookie di terze parti in riferimento ai casi in cui l’Utente visita un sito internet e un soggetto terzo rispetto al gestore del sito visitato rilascia un cookie attraverso lo stesso.

Cookie Tecnici, per le prestazioni e per le funzionalità

In base agli scopi perseguiti i cookie utilizzati dai siti possono distinguersi in ulteriori tre categorie come di seguito illustrato.
I cookie strettamente necessari, o cd. “tecnici”, sono essenziali per navigare sui siti che si stanno visitando e utilizzarne alcune funzionalità. Senza questi cookie alcuni servizi on line richiesti dall’Utente (es. accesso alle aree riservate) non possono essere forniti. Con questo tipo di cookie i nostri Siti non raccolgono alcuna informazione personale dell’Utente, il quale non può in alcun modo, solo attraverso i cookie, essere identificato.
I cookie per le prestazioni raccolgono informazioni anonime e ci consentono di capire come gli Utenti interagiscono con il nostro Sito. Per esempio, ci dicono quali sono le pagine più visitate, il tempo trascorso sul sito, eventuali messaggi di errore, ecc. I cookie di prestazione che utilizziamo raccolgono solo informazioni su base aggregata ed in forma anonima, e servono a migliorare il funzionamento dei siti e l’esperienza di navigazione degli Utenti. Per sapere come eliminare o gestire i cookie per le prestazioni è possibile consultare l’ultima sezione di questa pagina.
I cookie per le funzionalità consentono al nostro Sito di ricordare le scelte fatte dall’Utente (come, ad esempio, le dimensioni del carattere del testo visualizzato, la preferenza della lingua, il Paese in cui ci si trova, ecc.) e per fornire le funzionalità personalizzate che lo stesso ha selezionato. In alcuni casi questi cookie possono essere utilizzati anche per offrire servizi on line (es. offerta di un servizio di chat dal vivo) o per evi tare di proporre nuovamente servizi o messaggi che l’Utente ha già rifiutato in passato. Il nostro Sito rilascia sul dispositivo utilizzato dall’Utente per navigare questo tipo di cookie in modo del tutto anonimo senza che vi sia la possibilità di identificarlo. Per sapere come eliminare o gestire i cookie per le prestazioni è possibile consultare l’ultima sezione di questa pagina. E’ bene rammentare che nel caso l’Utente elimini questo tipo di cookie, le preferenze e/o le impostazioni selezionate non saranno memorizzate per le visite future.

Come gestire o cancellare i cookie

La maggioranza dei browser sono inizialmente impostati per accettare i cookie in modo automatico. L’Utente può modificare queste impostazioni in modo da bloccare i cookie o da essere avvertito ogni volta che i cookie vengono inviati al dispositivo di navigazione. Inoltre, al termine di ogni sessione di navigazione l’Utente può cancellare dal proprio dispositivo i cookie raccolti. Esistono svariati modi per gestire i cookie. Vi preghiamo di fare riferimento alle istruzioni specifiche del browser utilizzato. Nel caso in cui l’Utente utilizzi dispositivi diversi tra loro per visualizzare e accedere ai Siti (per esempio, computer, smartphone, tablet, ecc.), sarà sua cura assicurarsi che ciascun browser su ciascun dispositivo sia regolato per riflettere le preferenze espresse in merito ai cookie. Per maggiori informazioni sulla gestione dei cookie è possibile consultare la pagina.

Selezionando i collegamenti sottostanti è possibile accedere alle istruzioni specifiche per la gestione dei cookie tramite alcuni dei principali programmi per la navigazione.

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Google Chrome : support.google.com/chrome/answer/95647?hl=it&p=cpn_cookies
Mozilla Firefox : support.mozilla.org/it/kb/Attivare%20e%20disattivare%20i%20cookie
Opera : help.opera.com/en/latest/web-preferences/#cookies
Safari : support.apple.com/it-it/HT201265

Se l’Utente non utilizza nessuno dei browser sopra elencati potrà in ogni caso selezionare “cookie” nella relativa sezione della guida per scoprire dove si trova la cartella dei cookie. 

Social buttons e widgets

Sul nostro Sito è possibile trovare anche social buttons/widgets, ovvero particolari “pulsanti” raffiguranti le icone di social network (ad esempio Facebook Twitter, YouTube, Google Plus, ecc.). Questi “pulsanti” consentono agli Utenti che stanno navigando sui Siti, di raggiungere e interagire con un “click” direttamente con i social network. Grazie al click sui Social buttons/widgets il social network acquisisce i dati relativi alla visita dell’Utente. Al di fuori di questi casi, in cui è l’Utente spontaneamente a voler condividere con il click i propri dati di navigazione con i social network prescelti, il Titolare non condivide alcuna informazione di navigazione o dati degli Utenti acquisiti attraverso il Sito con i social network accessibili grazie ai Social buttons/widgets. Per ulteriori informazioni è possibile consultare la politiche privacy dei singoli social network acceduti attraverso i nostri Siti per il tramite dei social buttons.
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Twitter : twitter.com/privacy
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Youtube e GooglePlus : policies.google.com/privacy?hl=it&gl=it

Dati forniti volontariamente dall’Utente

E-mail : l’invio spontaneo di e-mail agli indirizzi di posta elettronica indicati sul nostro sito, comporta l’acquisizione da parte del Titolare dell’indirizzo del mittente, necessario per rispondere alle richieste, nonché degli eventuali altri dati personali, compresi gli allegati, inseriti nella missiva. Le caselle di posta elettronica assegnate agli indirizzi indicati sul nostro sito ed ogni altra casella di posta elettronica del Titolare non hanno natura personale, nemmeno quando riportano nome e/o cognome di una persona fisica. Esse infatti appartengono all’organizzazione del Titolare ed hanno lo scopo primario di consentire lo svolgimento delle attività lavorative all’interno dell’azienda. Pertanto, al fine di garantire la massima efficienza organizzativa nella comunicazione e nell’erogazione dei servizi, i messaggi inoltrati alle nostre caselle di posta elettronica potranno essere conosciuti, oltre che dal destinatario, anche da altre persone facenti parte dell’organizzazione della Titolare. Inoltrando e-mail agli indirizzi di posta elettronica indicati sul nostro sito l’Utente dichiara di aver preso visione ed accettato le condizioni di trattamento contenute nella presente privacy policy. Compilazione di moduli web: l’invio di dati personali e la registrazione su base volontaria a servizi, iniziative, ecc. attraverso la compilazione di appositi moduli web, comporta l’acquisizione da parte del Titolare di tutti i dati inseriti dall’Utente nei campi compilati, ed il conseguente trattamento in conformità a quanto riportato nelle specifiche informative, rese per ogni singolo modulo web.

LUOGO DI TRATTAMENTO

I trattamenti di dati connessi ai servizi web del sito della organizzazione sindacale come sopra indicata hanno luogo presso la sede del Titolare del trattamento. In riferimento alle informazioni generate dai cookie di terze parti utilizzati dal nostro sito, questi sono comunicate a Google Inc. ed hanno luogo sui server di Google, negli Stati Uniti.

NATURA DEL CONFERIMENTO

A parte quanto specificato per i dati di navigazione, l’Utente è libero di fornire i dati personali necessari al fine di dare esecuzione alle sue specifiche richieste. Il loro mancato conferimento può comportare l’impossibilità di ottenere quanto richiesto.
Per completezza va ricordato che, in alcuni casi (non oggetto dell’ordinaria gestione di questo sito), gli organi giudiziari possono richiedere alcuni tipi di dati. In questo caso, naturalmente, la comunicazione dei dati da parte del Titolare ai predetti organi risulta obbligatoria.

USO DEL SITO DA PARTE DI MINORI DI 18 ANNI

L’Utente che non ha ancora compiuto 18 anni può liberamente navigare sul nostro sito. Ciò che non può fare è utilizzare i servizi che richiedono la registrazione o il conferimento di dati e informazioni. La registra zione e l’utilizzo dei servizi resi disponibili attraverso il sito del Titolare è consentita esclusivamente ai maggiori di anni 14. Nessuno al di sotto di tale soglia di età deve registrarsi al sito né utilizzare i servizi messi a disposizione attraverso di esso, se non attraverso gli esercenti la responsabilità genitoriale.

AMBITI DI COMUNICAZIONE E DIFFUSIONE

I dati che gli Utenti forniscono volontariamente (es. per l’inoltro di richieste specifiche, per registrazioni a servizi, preiscrizione ecc.), potranno essere comunicati a terzi solo caso in cui ciò sia strettamente necessario e funzionale alle finalità del trattamento nel rispetto delle specifiche informativa rese ai sensi dell’art. 13 del Regolamento (UE) 2016/679. I dati, inoltre, potranno essere conosciuti e trattati all’interno dell’organizzazione del Titolare, dal personale espressamente designato come incaricato e/o responsabile del trattamento secondo i rispettivi profili di autorizzazione. Autorizzati e responsabili potranno effettuare le operazioni di consultazione, utilizzo, elaborazione, raffronto ed ogni altra opportuna operazione, anche automatizzata, solo nei casi in cui a ciò siano stati espressamente autorizzati. In caso di espressa richiesta e nelle circostanze autorizzate per legge, i dati potranno essere comunicati dal Titolare alle Autorità di Pubblica Sicurezza ed alle forze di Polizia. In riferimento alle informazioni generate dai cookie di terze parti utilizzati dal sito del Titolare, questi sono comunicate a Google Inc. nei limiti indicati in questa pagina.
Nessun dato di navigazione viene in alcun modo diffuso.

DIRITTI DEGLI INTERESSATI

In riferimento ai propri dati personali l’interessato può, in qualsiasi momento, esercitare i diritti che il Regolamento (UE) 2016/679 gli riconosce. Questi gode infatti del diritto di chiedere al Titolare del trattamento l’accesso ai dati personali e, nei casi previsti, la rettifica, la cancellazione o la portabilità degli stessi, così come di chiedere la limitazione del trattamento che li riguarda e di revocare il consenso al trattamento nei modi e nelle forme di cui agli artt. 15 e ss. del medesimo Regolamento.
Per ogni altra informazione relativa al trattamento dei suoi dati, e per l’esercizio dei diritti di cui sopra, l’interessato può rivolgersi al Titolare del trattamento, inviando una richiesta scritta all’indirizzo torino@flcgil.it

TITOLARE DEL TRATTAMENTO E DPO

Titolare del trattamento è la FLC CGIL TORINO  con sede in TORINO (TO), VIA PADOVA, 35.
Il Responsabile della protezione dei dati designato dal Titolare è contattabile all’indirizzo torino@flcgil.it