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INFORM@ATA numero 1 anno 2015

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Scritto da Super User
Categoria: Archivio - Vecchio Sito
Pubblicato: 26 Febbraio 2015
Visite: 3300
 

 
 
INFORM@ATA numero 1 anno 2015 SCARICA
 
In questo numero:
 
Posizioni economiche ATA:per il MEF il ripristino è dal 2015/2016
Problematiche ATA: l’incontro con la segreteria dell’On. Faraone
Stipendio supplenti: possibile ritardo arretrati cedolino di febbraio
Versamento IVA: emanato il decreto del Mef
DSGA in ruolo dal 2000: la FLC CGIL invia al MIUR una diffida sul pieno riconoscimento dell'anzianità
 

Bando per l'accesso al corso di specializzazione per le attività di sostegno a.a. 2014/15 - Università di Torino

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Scritto da Super User
Categoria: Archivio - Vecchio Sito
Pubblicato: 18 Gennaio 2015
Visite: 2973
 

L'Università di Torino pubblica il bando per l'accesso al corso di specializzazione per le attività di sostegno a.a. 2014/15.

SCARICA IL BANDO

I posti a disposizione sono:

  • infanzia 20
  • primaria 20
  • secondaria I grado 45
  • secondaria II grado 45
SCADENZA PRESENTAZIONE DOMANDE

23 FEBBRAIO 2015

Leggi tutto: Bando per l'accesso al corso di specializzazione per le attività di sostegno a.a. 2014/15 -...

VERTENZA PRECARI - INCONTRO GIOVEDI' 8 GENNAIO 2015 - ORE 16.30

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Scritto da Super User
Categoria: Archivio - Vecchio Sito
Pubblicato: 19 Dicembre 2014
Visite: 4330
 

Ciao a tutt*,

La FLC CGIL di Torino convoca un’assemblea dei ricorrenti della cosiddetta “vertenza precari” e di tutto il personale precario della scuola statale per informare e discutere sugli effetti della sentenza della Corte di Giustizia Europea: conseguenze e prospettive sul personale precario e prosecuzione della tutela legale.

L’incontro si terrà nel salone Pia Lai presso la CGIL Camera del Lavoro Provinciale di Torino giovedì 8 gennaio 2015, dalle ore 16.30 alle 18.30.

La FLC CGIL aveva avviato la vertenza nazionale per la stabilizzazione del personale precario nel lontano 2010 insieme all'operazione centomila, dopo che la Commissione Europea definì un abuso la reiterazione per più di 36 mesi dei contratti a tempo determinato allo stesso personale su posti stabilmente vacanti.

Da allora la vertenza ha coinvolto migliaia e migliaia di precari i quali sono stati assistiti dai legali della FLC CGIL nei diversi gradi di giudizio e fino in Cassazione ottenendo molte vittorie.

La FLC CGIL inoltre è intervenuta nella causa presso il Tribunale di Napoli che nel gennaio 2013 ha rimesso alla Corte di Giustizia europea il giudizio sulla questione della legittimità della normativa italiana in materia di precariato. La FLC CGIL è quindi stata presente con i suoi legali il 27 marzo 2014 presso la Corte di Giustizia nell’udienza che ha dibattuto la questione dei precari della scuola italiana e infine è stata presente lo scorso 26 novembre a Lussemburgo quando la Corte finalmente ha riconosciuto le ragioni dei precari censurando il comportamento dello Stato italiano.

Ora la FLC CGIL chiede al Governo di dare immediata attuazione alla sentenza stabilizzando tutti i precari che hanno i requisiti richiamati dalla sentenza.

La questione riguarda oltre 200 mila lavoratori della scuola, tra docenti e Ata, che stanno nelle graduatorie a esaurimento, in quelle di seconda fascia, che hanno ottenuto l’abilitazione nel Tfa e nel Pas.

Cosa dice in sostanza questa sentenza?

Il prof. Vittorio Angiolini, che ha rappresentato la FLC CGIL a Lussemburgo , ha spiegato che il principio di diritto su cui si basa la sentenza è il contrasto della normativa italiana con quella europea, in quanto il nostro attuale sistema non prevede misure dissuasive e preventive dell’abuso di contratti a termine. Gli accordi europei che regolano la materia impongono agli stati di indicare ragioni oggettive che giustifichino la reiterazione dei contratti a termine, ponendo anche un limite temporale; devono indicare anche delle sanzioni per chi ne abusa e i risarcimenti non devono essere inferiori al danno del lavoratore, altrimenti la misura dissuasiva non funziona. Da noi spesso si ricorre al risarcimento forfettario che non sempre è un deterrente. Inoltre, la Corte ritiene che non sia sufficiente che lo Stato dichiari l’intenzione di bandire i concorsi: deve indicare tempi certi del loro espletamento. Infine, il principio che non si deve abusare di contratti a termine laddove si manifestano esigenze permanenti vale sia per il settore pubblico sia per quello privato.

Cosa succederà ora?

La FLC CGIL solleciterà il governo a intervenire con urgenza per sanare questa situazione anche perché altre migliaia di ricorsi stanno per essere presentati ed è ragionevole prevederne il risultato. Il governo è in colpevole ritardo. Questa sentenza era annunciata, visto che la normativa europea in materia è chiarissima già da 15 anni. La legislazione italiana, a cominciare dal collegato lavoro dell’ex ministro Sacconi (2010), se ne è fatta beffa e ora il governo subirà la procedura d’infrazione e dovrà pagare multe miliardarie, oltre ai risarcimenti per la soccombenza nei ricorsi.

Poiché tali soldi potrebbero essere usati in modo più proficuo, la FLC CGIL ha inviato ai ministri competenti una diffida per chiedere immediati e tempestivi atti volti a porre fine al comportamento omissivo dello stato italiano e a dare esecuzione immediata alla decisione della III Sezione della Corte di Giustizia Europea del 26 novembre 2014.

Contestualmente la FLC CGIL chiede agli stessi ministri di attivare un’operazione di trasparenza per conoscere bene quante persone iscritte alle diverse graduatorie, comprese quelle di istituto, abbiano i numeri per entrare nei piani di stabilizzazione e di stabilizzarli subito senza attendere l'inizio del prossimo anno scolastico

Questa sentenza avrà l’effetto di far emergere anche i tanti microabusi che una dissennata e punitiva legislazione sul lavoro ha diffuso. Le conseguenze non saranno né sanatorie, né piani assistenziali, ma un riordino del lavoro che farà bene ai lavoratori, restituendogli dignità, e alle amministrazioni pubbliche, soprattutto scuole, università, enti di ricerca e di alta formazione, che potranno contare su un buon lavoro. Questa volta l’Europa lo impone davvero. Ce lo chiede l’Europa!

Questo è un primo obiettivo della FLC CGIL. La nostra mobilitazione continua!

I precari devono avere un prospettiva occupazionale certa e nel contempo devono avere una Rappresentanza Sindacale.

Nelle prossime elezioni RSU potranno votare (elettorato attivo) anche tutti i lavoratori a tempo determinato in servizio al momento delle votazioni. Potranno essere candidati (elettorato passivo), inoltre, anche tutti i lavoratori a tempo determinato che siano in servizio al momento dell'annuncio delle elezioni (13 gennaio 2015) e abbiano un contratto di almeno 12 mesi, successivi all'elezione della RSU.

Per la scuola l'elettorato passivo è esteso anche a coloro che hanno un contratto annuale o fino al termine delle attività didattiche).

Dopo quella alla Corte europea, un'altra vittoria della FLC.

SCIOPERO GENERALE. 12 DICEMBRE. CORTEO ORE 9. PIAZZA VITTORIO - TORINO

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Scritto da flc cgil torino
Categoria: Archivio - Vecchio Sito
Pubblicato: 11 Dicembre 2014
Visite: 3086
 SCIOPERO GENERALE. 12 DICEMBRE.  CORTEO ORE 9. PIAZZA VITTORIO - TORINO
Il 12 dicembre fermiamo le scuole pubbliche e private, le università, la ricerca, i conservatori, le accademie e la formazione professionale.
 
 
Lo sciopero generale proclamato da CGIL e UIL per il 12 dicembre 2014 è la risposta alle politiche fallimentari del Governo. Le lavoratrici e i lavoratori, i pensionati, le nuove generazioni e la parte più debole del Paese satnno pagando da soli i costi della crisi.
Il Jobs Act e la Legge di stabilità 2015 sono i segnali più evidenti della subalternità del Governo alla Confindustria e ai poteri forti. 
Si vuole cancellare la funzione del sindacato, nei settori pubblici e nei settori privati, per indebolire i diritti dei lavoratori e ridurre ulteriormente i salari. 
Le manifestazioni del 25 ottobre e dell’8 novembre scorsi hanno evidenziato come il lavoro e il suo valore debbono tornare ad essere centrali per dare risposte alla domanda di cambiamento che emerge dal Paese.
Senza il radicale cambiamento delle politiche economiche e sociali del Governo non si potranno rinnovare i contratti pubblici e non ci sarà una vera riforma delle pubbliche amministrazioni. Il decreto e il disegno di legge delega sulla pubblica amministrazione mortificano il lavoro pubblico e intendono rilegificare i rapporti di lavoro.
La cancellazione di fato del contratto nazionale, la forte limitazione della contrattazione nei luoghi di lavoro, insieme al blocco degli scatti di anzianità nella scuola, nell’università, nella ricerca e nell’AFAM, sono gli strumenti con i quali si intende programmare nei settori pubblici il taglio dei salari nei prossimi anni.
Il rinnovo delle RSU previsto a marzo 2015 assume quindi la veste di un appuntamento di grande rilievo. Le RSU hanno un ruolo fondamentale per la difesa del CCNL e della contrattazione e sono un avamposto di democrazia nei posti di lavoro.
La FLC CGIL ribadisce il giudizio fortemente critico sul piano de “La buona scuola” perchè intende piagare l’istruzione agli interessi del mercato e dell’imprese, cancella gli scatti di anzianità, sostituisce la cooperazione e l’idea di comunità delle scuole con la competizione individuale e risponde solo parzialmente alla necessità di stabilizzare il precariato. La prima condizione per una proposta di innovazione nella scuola pubblica è tornare a investire mentre con la legge di stabilità 2015 si continuano a tagliare risorse.
Per migliorare la qualità del sistema dell’istruzione e della ricerca occorre prima di tuttostabilizzare tutti i precari che da anni lavorano nei settori della conoscenza. Le nostre proposte, ribadite nell’ordine del giorno approvato dal Comitato direttivo nazionale del 20 e 21 Novembre, indicano le priorità per superare il precariato e la sentenza della Corte di Giustizia Europea può favorire il raggiungimento dell’obiettivo.
E’ inoltre indispensabile cancellare la legge Fornero sulle pensioni e dare una soluzione ai lavoratori coinvolti dalla quota 96. Ma la riuscita dello sciopero generale è fondamentale anche sul versante della qualità democratica che non può prescindere dal riconoscimento della funzione di rappresentanza dei corpi intermedi e dal valore del lavoro.
Per tutte queste ragioni occorre scioperare il 12 dicembre. 
Per unire il mondo del lavoro, lavoratori pubblici e privati, disoccupati e occupati, precari e lavoratori stabili, nord e sud, giovani e anziani. 
Questi sono gli obiettivi della CGIL e per questo non si può rispondere all’attacco alla dignità del lavoro pubblico e ai settori della conoscenza con uno sciopero del solo pubblico impiego! E’ una risposta sbagliata che anziché unire divide il mondo del lavoro e perciò risulta inefficace.
 
Ogni giorno decine di fabbriche chiudono, aumenta la disoccupazione e la povertà, a un' intera generazione viene negato il diritto allo studio, al lavoro, al reddito e si allarga il divario tra nord e sud. 
In questa condizione di forte disagio sociale il Governo cerca di far passare nell’opinione pubblica l’idea che i lavoratori pubblici siano dei privilegiati per giustificare il mancato rinnovo del contratto. 
Unire in uno sciopero generale tutti i lavoratori non è un esercizio di protesta ma un modo concreto di rivendicare politiche di giustizia sociale senza mediazioni al ribasso.
 
Il 12 dicembre fermiamo le scuole pubbliche e private, le università, la ricerca, i conservatori, le accademie e la formazione professionale.
FLC CGIL TORINO

Da L.S. VOLTA Torino.Collegio dei Docenti. Mozione su "La Buona scuola".

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Scritto da flc cgil torino
Categoria: Archivio - Vecchio Sito
Pubblicato: 09 Dicembre 2014
Visite: 3317
 Da L.S. VOLTA Torino.Collegio Docenti. Mozione su "La Buona scuola".
 
"Siamo convinti che non esista alcuna connessione necessaria fra una tale destrutturazione del rapporto di lavoro dei docenti e le immissioni in ruolo promesse nel documento, che vanno sicuramente rivendicate ed anzi fatte immediatamente, come del resto sancito dall’Unione Europea (ricordiamo che l’Italia rischia una multa di 4 milioni di euro per il mancato rispetto della direttiva sul lavoro a tempo determinato nella scuola).
Riteniamo invece che nello stato attuale della scuola, vada sostenuto e riconosciuto, non solo economicamente, quanto di buono, tra enormi difficoltà, nelle scuole viene quotidianamente garantito – l'inserimento dei diversamente abili (unico al mondo), l'inclusione degli stranieri, l'ampliamento dell'offerta formativa, il mantenimento del tempo pieno e prolungato nella scuola primaria."
 
 
Riceviamo e pubblichiamo.
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Mozione approvata all'unanimità dal Collegio dei Docenti  del Liceo scientifico A.Volta di Torino.
 
Gli insegnanti del liceo “A. Volta”, raccogliendo l'invito del Premier Matteo Renzi ad esprimere nuove proposte ed il proprio parere su “La buona scuola”, 
dopo successivi momenti di confronto stabiliscono quanto segue:
 
Un giudizio fortemente negativo relativamente alla proposta governativa di introduzione di un sistema di ‘progressione di carriera’, non più basato sugli scatti di anzianità ma su premi stipendiali legati al “merito”, destinati esclusivamente ad un 66% della categoria, percentuale calcolata a partire da una valutazione meramente economica.
Le conseguenze relative all’organizzazione del lavoro dei docenti saranno pesantissime: gli insegnanti verranno spinti ad entrare in concorrenza fra di loro con l'effetto di indebolire la dimensione cooperativa dell'insegnamento che pure è assolutamente necessaria laddove si punti ad una scuola di qualità.
 
Va sottolineato che, in una situazione di blocco contrattuale prolungato negli anni (il contratto è scaduto da cinque anni) e di perdita secca del potere d’acquisto della retribuzione, il 34% della categoria che non accederà allo scatto per merito, non avrà alcuna possibilità di adeguamento e anzi assisterà di fatto ad una diminuzione della retribuzione.
L’invito alla mobilità contenuta nel documento, come soluzione per uscire dalla condizione di esclusione riservata a oltre un terzo della categoria, non potrà che determinare un ulteriore appesantimento della condizione di lavoro dei docenti (si pensi perdita di tutte le relazioni e delle modalità di collaborazione con i colleghi, magari costruite a fatica nel corso degli anni).
 
Siamo convinti che non esista alcuna connessione necessaria fra una tale destrutturazione del rapporto di lavoro dei docenti e le immissioni in ruolo promesse nel documento, che vanno sicuramente rivendicate ed anzi fatte immediatamente, come del resto sancito dall’Unione Europea (ricordiamo che l’Italia rischia una multa di 4 milioni di euro per il mancato rispetto della direttiva sul lavoro a tempo determinato nella scuola).
Riteniamo invece che nello stato attuale della scuola, vada sostenuto e riconosciuto, non solo economicamente, quanto di buono, tra enormi difficoltà, nelle scuole viene quotidianamente garantito – l'inserimento dei diversamente abili (unico al mondo), l'inclusione degli stranieri, l'ampliamento dell'offerta formativa, il mantenimento del tempo pieno e prolungato nella scuola primaria.
 
Si richiede pertanto:
 
• la diminuzione del numero degli alunni per classe fino ad un massimo di 25 (20 in presenza di un diversamente abile);
• stanziamenti per un piano di aggiornamento su tutto il territorio per una formazione permanente, non riservata al 66%, ma destinata a tutta la categoria, certificata e di qualità;
• la riapertura di un contratto ampiamente scaduto e un adeguato riconoscimento salariale sia alla componente docente che alla componente ATA;
• la collegialità didattica e la gestione democratica degli istituti attraverso tutte le componenti scolastiche;
• Una proposta complessiva che si richiami al principio costituzionale della libertà di insegnamento (totalmente assente nel testo governativo) e parta da una seria riflessione sulle finalità del sistema scolastico per proporre  una progettualità reale, non appiattita su logiche economiche e di risparmio.
 
Torino, 19 novembre 2014
  1. Da I.C. “C. NIGRA” Torino. Collegio Docenti.Mozione. Per una scuola democratica, per un lavoro d
  2. 12 dicembre 2014, uno sciopero che unisce
  3. INFORM@ATA numero 9 anno 2014
  4. Dai docenti Liceo scientifico ‘A. Gramsci’ di Ivrea, riunitisi lunedì 10 novembre 2014 in assemblea

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La maggioranza dei browser sono inizialmente impostati per accettare i cookie in modo automatico. L’Utente può modificare queste impostazioni in modo da bloccare i cookie o da essere avvertito ogni volta che i cookie vengono inviati al dispositivo di navigazione. Inoltre, al termine di ogni sessione di navigazione l’Utente può cancellare dal proprio dispositivo i cookie raccolti. Esistono svariati modi per gestire i cookie. Vi preghiamo di fare riferimento alle istruzioni specifiche del browser utilizzato. Nel caso in cui l’Utente utilizzi dispositivi diversi tra loro per visualizzare e accedere ai Siti (per esempio, computer, smartphone, tablet, ecc.), sarà sua cura assicurarsi che ciascun browser su ciascun dispositivo sia regolato per riflettere le preferenze espresse in merito ai cookie. Per maggiori informazioni sulla gestione dei cookie è possibile consultare la pagina.

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Social buttons e widgets

Sul nostro Sito è possibile trovare anche social buttons/widgets, ovvero particolari “pulsanti” raffiguranti le icone di social network (ad esempio Facebook Twitter, YouTube, Google Plus, ecc.). Questi “pulsanti” consentono agli Utenti che stanno navigando sui Siti, di raggiungere e interagire con un “click” direttamente con i social network. Grazie al click sui Social buttons/widgets il social network acquisisce i dati relativi alla visita dell’Utente. Al di fuori di questi casi, in cui è l’Utente spontaneamente a voler condividere con il click i propri dati di navigazione con i social network prescelti, il Titolare non condivide alcuna informazione di navigazione o dati degli Utenti acquisiti attraverso il Sito con i social network accessibili grazie ai Social buttons/widgets. Per ulteriori informazioni è possibile consultare la politiche privacy dei singoli social network acceduti attraverso i nostri Siti per il tramite dei social buttons.
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Dati forniti volontariamente dall’Utente

E-mail : l’invio spontaneo di e-mail agli indirizzi di posta elettronica indicati sul nostro sito, comporta l’acquisizione da parte del Titolare dell’indirizzo del mittente, necessario per rispondere alle richieste, nonché degli eventuali altri dati personali, compresi gli allegati, inseriti nella missiva. Le caselle di posta elettronica assegnate agli indirizzi indicati sul nostro sito ed ogni altra casella di posta elettronica del Titolare non hanno natura personale, nemmeno quando riportano nome e/o cognome di una persona fisica. Esse infatti appartengono all’organizzazione del Titolare ed hanno lo scopo primario di consentire lo svolgimento delle attività lavorative all’interno dell’azienda. Pertanto, al fine di garantire la massima efficienza organizzativa nella comunicazione e nell’erogazione dei servizi, i messaggi inoltrati alle nostre caselle di posta elettronica potranno essere conosciuti, oltre che dal destinatario, anche da altre persone facenti parte dell’organizzazione della Titolare. Inoltrando e-mail agli indirizzi di posta elettronica indicati sul nostro sito l’Utente dichiara di aver preso visione ed accettato le condizioni di trattamento contenute nella presente privacy policy. Compilazione di moduli web: l’invio di dati personali e la registrazione su base volontaria a servizi, iniziative, ecc. attraverso la compilazione di appositi moduli web, comporta l’acquisizione da parte del Titolare di tutti i dati inseriti dall’Utente nei campi compilati, ed il conseguente trattamento in conformità a quanto riportato nelle specifiche informative, rese per ogni singolo modulo web.

LUOGO DI TRATTAMENTO

I trattamenti di dati connessi ai servizi web del sito della organizzazione sindacale come sopra indicata hanno luogo presso la sede del Titolare del trattamento. In riferimento alle informazioni generate dai cookie di terze parti utilizzati dal nostro sito, questi sono comunicate a Google Inc. ed hanno luogo sui server di Google, negli Stati Uniti.

NATURA DEL CONFERIMENTO

A parte quanto specificato per i dati di navigazione, l’Utente è libero di fornire i dati personali necessari al fine di dare esecuzione alle sue specifiche richieste. Il loro mancato conferimento può comportare l’impossibilità di ottenere quanto richiesto.
Per completezza va ricordato che, in alcuni casi (non oggetto dell’ordinaria gestione di questo sito), gli organi giudiziari possono richiedere alcuni tipi di dati. In questo caso, naturalmente, la comunicazione dei dati da parte del Titolare ai predetti organi risulta obbligatoria.

USO DEL SITO DA PARTE DI MINORI DI 18 ANNI

L’Utente che non ha ancora compiuto 18 anni può liberamente navigare sul nostro sito. Ciò che non può fare è utilizzare i servizi che richiedono la registrazione o il conferimento di dati e informazioni. La registra zione e l’utilizzo dei servizi resi disponibili attraverso il sito del Titolare è consentita esclusivamente ai maggiori di anni 14. Nessuno al di sotto di tale soglia di età deve registrarsi al sito né utilizzare i servizi messi a disposizione attraverso di esso, se non attraverso gli esercenti la responsabilità genitoriale.

AMBITI DI COMUNICAZIONE E DIFFUSIONE

I dati che gli Utenti forniscono volontariamente (es. per l’inoltro di richieste specifiche, per registrazioni a servizi, preiscrizione ecc.), potranno essere comunicati a terzi solo caso in cui ciò sia strettamente necessario e funzionale alle finalità del trattamento nel rispetto delle specifiche informativa rese ai sensi dell’art. 13 del Regolamento (UE) 2016/679. I dati, inoltre, potranno essere conosciuti e trattati all’interno dell’organizzazione del Titolare, dal personale espressamente designato come incaricato e/o responsabile del trattamento secondo i rispettivi profili di autorizzazione. Autorizzati e responsabili potranno effettuare le operazioni di consultazione, utilizzo, elaborazione, raffronto ed ogni altra opportuna operazione, anche automatizzata, solo nei casi in cui a ciò siano stati espressamente autorizzati. In caso di espressa richiesta e nelle circostanze autorizzate per legge, i dati potranno essere comunicati dal Titolare alle Autorità di Pubblica Sicurezza ed alle forze di Polizia. In riferimento alle informazioni generate dai cookie di terze parti utilizzati dal sito del Titolare, questi sono comunicate a Google Inc. nei limiti indicati in questa pagina.
Nessun dato di navigazione viene in alcun modo diffuso.

DIRITTI DEGLI INTERESSATI

In riferimento ai propri dati personali l’interessato può, in qualsiasi momento, esercitare i diritti che il Regolamento (UE) 2016/679 gli riconosce. Questi gode infatti del diritto di chiedere al Titolare del trattamento l’accesso ai dati personali e, nei casi previsti, la rettifica, la cancellazione o la portabilità degli stessi, così come di chiedere la limitazione del trattamento che li riguarda e di revocare il consenso al trattamento nei modi e nelle forme di cui agli artt. 15 e ss. del medesimo Regolamento.
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TITOLARE DEL TRATTAMENTO E DPO

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