Osservazioni su La Buona scuola. Documenti del Consiglio d'Istituto e dei docenti e degli insegnanti
"Si osserva che il titolo suggestivo "La buona scuola ", da un lato pone l'attenzione sul valore di un sistema scolastico ben organizzato e funzionante, dall'altro tende con una certa disinvoltura a dimenticare o perlomeno ad offuscare le buone pratiche del presente, sostenute da tanti docenti pur tra mille difficoltà, spesso imputabili alle scelte ministeriali." ( dal documento del Consiglio d'Istituto)
•La scuola dell’infanzia non è considerata nelle linee guida; nulla si dice sulla sua generalizzazione che risponderebbe alla domanda delle famiglie, ma anche al monito dei dati OCSE che
evidenziano come la dispersione scolastica sia conclamata nelle zone dove ancora non è presente la scuola dell’infanzia statale.
•Come evidenzia il coordinamento nazionale per le politiche dell’infanzia si registra la mancanza di riferimenti e di misure organiche destinate al primo soccorso educativo: la scuola dell’infanzia
è nominata una sola volta nel capitolo dedicato al’estensione della lingua straniera che forse attualmente non è l’elemento essenziale.
•Accesso positivo ad un organico funzionale per gli snodi di passaggio; ma quale organico funzionale? Quale progettualità su questa del sistema formativo e soprattutto quale investimento
economico?
•Emerge la proposta di non ricercare necessariamente elementi nuovi, ma di considerare e rivalutare tutte le esperienze passate e presenti della scuola dell’infanzia in merito a progettualità,
formazione, valutazione e organizzazione (progetto A.S.C.A.N.I.O, progetto A.L.I.C.E)
•Come già emerge da molte parti in merito alla meritocrazia, quale buona scuola con il 33% di insegnanti non meritevoli?
CONSIDERAZIONI SUL DOCUMENTO “LA BUONA SCUOLA”
SCUOLA PRIMARIA
•Perché questo titolo? Finora è stata una cattiva scuola?????
•Introduzione ….”ci serve il coraggio di ripensare come motivare coloro che aiutano i ragazzi…. RINNOVARE IL CONTRATTO (fermo da 5 anni) sarebbe già una buona cosa e poi tante volte si
sono sentiti commenti negativi sulla scuola espressi anche proprio dal governo (pubblico impiego = fannulloni);i media inoltre riportano sempre episodi negativi avvenuti nelle scuole!!!!
•Assunzione di 150 mila docenti a settembre 2015…. Non è altro che la copertura dei posti disponibili, creati con gli ultimi pensionamenti e mai stabilizzati!!!! ( Lo stato è il 1° che ha creato
precariato per questo ha una condanna pendente alla Corte europea per abuso di precariato!) Queste assunzioni sono buona cosa perché dovrebbero ampliare l’organico,con l’estensione della Scuola
dell’Infanzia, del tempo pieno e delle discipline tagliate dalle precedenti riforme (musica e sport nella Primaria, più storia dell’arte nelle secondarie per scommettere sui punti forza dell’Italia … e non per
un accrescimento e cultura personale !!!). Da queste assunzioni comunque non sono toccati i docenti di II e III fascia….
•Si propone di passare dall’organico di diritto a quello di fatto: con questi docenti “ a disposizione” dell’istituto coprire tutte le supplenze per dare una maggiore continuità alle classi …. E se non
bastano? Scuole in rete (entro dicembre il governo si impegna a verificare le reali esigenze e a fare i dovuti aggiustamenti perché ad esempio alcune cattedre non esistono più)
•PUNTO 2: Le nuove opportunità: formazione e carriera per i nuovi docenti niente più gradoni per tutti ma ogni 3 anni solo il 66% dei docenti di un istituto in busta paga avrà 60 euro netti
nuovo sistema di carriera fondato sul merito (valutato da chi? … indicazioni per nulla chiare: vengono insediati in ogni scuola nuclei di valutazione composti dal mentore e dal DS ) Salari , carriere e
condizioni di lavoro sono materia contrattuale! E qui non si menziona mai il CCNL Inoltre questo è un evidente taglio economico ( gli scatti di anzianità erano per tutti) . Si ribadisce, però, che gli insegnanti
non temono una valutazione purché sia seria.
•Da sondaggi e statistiche emerge che il lavoro dell’insegnante è uno dei più stressanti, soprattutto perché basato sulla RELAZIONE : con gli alunni, con i colleghi e il DS e con i genitori. Una buona
scuola è una scuola in cui si sta bene e difficilmente si sta bene in un ambiente in cui la competizione è portata al limite. Si sta bene quando c’è un ambiente accogliente per tutti, quando ci si confronta per
crescere, superare i conflitti, le frustrazioni e si collabora per migliorare insieme
•Non si tiene assolutamente conto dell’aumento del carico di lavoro avvenuto in questi ultimi anni legato, ad esempio, ai nuovi documenti da redigere per gli alunni BES o DSA e dell’aumento del
numero degli allievi per classe-pluriclasse. Non si parla di dare un riconoscimento economico. È aumentato anche il carico di lavoro e di responsabilità dovuto alle incombenze relative alla sicurezza (del
tutto disattese quando ad esempio si devono accorpare alunni per colleghi assenti).
•Si ribadisce che non dovranno più esserci reggenze (anche queste hanno aumentato il carico di lavoro per collaboratori, fiduciari … che però si sono visti decurtare notevolmente i compensi) …..
ma con quali soldi (tanta “fuffa”)
•La scuola si aggiorna: formazione e innovazione fra pari è riduttivo!!--> ulteriore risparmio.
•Dati e profili on line con registri nazionali così i DS potranno chiamare i docenti che meglio possono garantire un salto qualitativo alla propria scuola ….. e anche i docenti che non arrivano al 66%
nella propria scuola potranno cercarsi l’istituto meno all’avanguardia e lì si trasferiscono per essere premiati!!!!!! Sicuramente non realizzabile per i docenti che abitano in zone decentrate.
•Positiva l'eliminazione delle 100 procedure burocratiche più gravose per la scuola e dei piani per portare a tutte le scuole la banda larga veloce e il wifi. Non condivisibile la demonizzazione delle
LIM ritenute troppo “pesanti” economicamente (…hanno assorbito troppe risorse sottraendone alla didattica e “ingombrato” le aule spaventando gli insegnanti!!!!). Nelle nostre scuole le LIM sono un valido
strumento didattico adeguatamente utilizzato.
•“Scuole Sicure, Nuove, Belle.....” ma i finanziamenti????
•Il punto 3.6 “Una scuola che include chi ne ha più bisogno” teoricamente va bene , ma non è assolutamente previsto un numero inferiore di alunni nelle classi in cui è inserito uno o più alunni
diversamente abili.
•Apertura a finanziamenti privati ….. in zone degradate o ai confini come la nostra chi viene ad investire?? Si rischia la mercificazione del sapere.
•Man mano che si procede nella lettura aumentano i termini inglesi, molto tecnici....
•Il personale ATA non viene praticamente citato.
LA BUONA SCUOLA
OSSERVAZIONI DEL COLLEGIO DOCENTI SCUOLA SECONDARIA DI PRIMO GRADO
Si osserva che il titolo suggestivo "La buona scuola ", da un lato pone l'attenzione sul valore di un sistema scolastico ben organizzato e funzionante, dall'altro tende con una certa disinvoltura a dimenticare o
perlomeno ad offuscare le buone pratiche del presente, sostenute da tanti docenti pur tra mille difficoltà, spesso imputabili alle scelte ministeriali.
Pur sottolineando la bontà di alcuni provvedimenti (stabilizzazione dei precari, istituzione dell'organico funzionale, sfoltimento delle pratiche burocratiche, per citarne alcune) presentati con una veste
comunicativa d'impatto, si osserva che le buone intenzioni non appaiono sostenute da chiari e concreti investimenti, poiché non compaiono impegni per il rinnovo contrattuale fermo da 7 anni, e,
contemporaneamente, si opera una sottrazione salariale con l'ulteriore blocco dei gradoni stipendiali.
L'organico funzionale, rilanciato con forza, appare rivolto nello specifico alla copertura delle supplenze e dei "buchi" piuttosto che ad un significativo incremento di risorse umane e professionali
disponibili, lasciando forti dubbi sulla sua reale funzione.
Appare controversa anche la pratica del cosiddetto reddito di competenza che elimina l'anzianità come elemento di professionalità e definisce la nuova progressione economica al di fuori da qualsiasi
quadro contrattuale, limitando, per altro, gli incentivi ai due terzi dei docenti, scelti attraverso un metodo debole sotto il profilo della trasparenza e della democrazia; inoltre, attraverso un modello di
valutazione sulle singole prestazioni individuali, si indebolisce in modo evidente la qualità del lavoro progettuale e partecipato (vedi Consigli di classe e Collegio Docenti).
Nel documento si parla diffusamente dell'informatizzazione della scuola, ma non compaiono con certezza le risorse per implementarla. Non c'è traccia di un ritorno per la scuola secondaria di primo grado
alle 3 ore settimanali di Tecnologia, e, mentre vengono considerate obsolete e pesanti le LIM di recente introduzione, si fa intendere che la soluzione adeguata sia quella di far ricorso per la didattica agli
strumenti personali dei docenti e degli alunni.
A fronte dell'enfasi sul " saper fare ", in realtà, non sono certi i finanziamenti per la realizzazione di laboratori.
Si lamenta, inoltre, il fatto che un settore strategico ed essenziale come quello della scuola dell'infanzia non abbia trovato posto e dignità all'interno del documento.
Dall'I.C. Leonardo da Vinci di Torino. Riflessioni sul documento governativo “LA BUONA SCUOLA”
Riflessioni sul documento governativo “LA BUONA SCUOLA”
I Docenti dell’I.C. “Leonardo da Vinci” di Torino dopo un’attenta analisi del documento proposto dal Governo e pur apprezzando lo spirito ed il linguaggio innovativi, lo sforzo per individuare soluzioni a problematiche aperte da anni e qualche elemento di autocritica della politica, ritengono utile sottoporre all’attenzione degli organi di governo del Paese e della scuola in particolare alcuni elementi di critica.
1.“Assumere tutti i docenti di cui la buona scuola ha bisogno
E’ bene che il documento si apra con questo impegno! Se il tentativo riesce …
A patto che non si tratti di un’esca per un ricatto per il quale a fronte di un simile obiettivo si debba ingoiare tutto un pacchetto, altrimenti indigesto, e a patto che si ripristinino condizioni irrinunciabili, a partire dalla riapertura di una nuova fase contrattuale.
Il meccanismo presentato è un po’ contorto, ma soprattutto conteggia docenti come se fossero lavoratori intercambiabili tra ordini di scuola e discipline/materie e tra territori. Si ritiene indispensabile salvaguardare le specificità nella professione docente , frutto di formazione e titoli acquisiti oltrechè di esperienza in particolari ambiti.
Per evitare che si propongano solo degli “insegnanti jolly” che saltano da una classe all’altra, è necessario considerare che:
-La definizione dell’Organico Funzionale (O.F.) deve essere strettamente legata ai contesti delle singole istituzioni scolastiche.
Per avere risorse umane adeguate l’O.F. deve servire per ritornare alla composizione di cattedre non saturate dalla sola copertura dell’orario frontale, con alcune ore che consentano l’attività progettuale e le figure di sistema, la presa in carico degli alunni con BES ed il lavoro di gruppo (con le compresenze).
-Legare il tema dell’O.F. a quello di un profilo unico del Docente.
-Non regolarizzare solo il personale delle GAE, ma dare una risposta a chi ha frequentato il TFA e che spesso ha una maggiore esperienza e specializzazione.
2.Formazione e carriera dei docenti
Non è concepibile una scuola in cui non si considerino i vantaggi professionali offerti da chi invecchia (dal punto di vista lavorativo). I mestieri all’interno della scuola hanno un aspetto di tipo “artigianale” che prevede che il mestiere si impari anche con il tempo (da apprendista ad “artigiano fatto e finito”): quindi se non solo scatti di anzianità sembra sia legittimo, eliminare totalmente un aggancio all’anzianità sembra dimostrare una non conoscenza dei mestieri della scuola.
-Serve un meccanismo veramente misto in cui ci sia anche un aspetto premiale (per chi si offre per gestire progettazioni utili alla singola scuola), ma non legato ad un contingente (66%, perché?), garantito nella sua gestione e di scuola.
-Bene la formazione obbligatoria, ma per favore non si immaginino “innovatori naturali” che
scelgono scuole più problematiche in cambio di un “piatto di lenticchie”.
3.La vera autonomia: valutazione, trasparenza, apertura, burocrazia zero.
Tutto il personale deve essere messo nelle condizioni di migliorarsi, e poi, chi valuta l’operato del Ministero?
-L’obiettivo della valutazione deve essere il miglioramento del sistema e dei suoi esiti con l’obiettivo di compensare le disuguaglianze, spesso condizionate dai contesti sociali in cui le scuole sono inserite.
-Non si è contrari alla valutazione di chi lavora nella scuola, poniamo seriamente problemi in merito a finalità, criteri, modalità, strumenti e persone incaricate della valutazione.
Il “Registro Nazionale dei docenti della scuola”sembra il meccanismo che dovrebbe favorire la migrazione di docenti “migliori” nelle scuole dove si troverebbero docenti “mediocri” e dove sarebbe quindi più facile ottenere il vantaggio economico di 60 € mensili.
-La proposta del Registro Nazionale è irricevibile perché il Paese non ha bisogno di scuole e lavoratori di serie A e di serie B.
Invece di creare discriminazioni tra scuole e lavoratori, è essenziale fornire gli strumenti e le condizioni per realizzare un modello di gestione delle scuole basato sulla corresponsabilità e la cooperazione di tutti i soggetti.
-Si segnalano alcune norme assurde che precludono una snella gestione della scuola:
Sicurezza (intesa esclusivamente come adempimenti in assenza del regolamento del MIUR)
Graduatorie e gestione delle supplenze
Dematerializzazione senza mezzi e formazione (atti amministrativi, registri elettronici, …)
Generale non chiarezza normativa (attualmente confusa, ambigua, ingestibile).
4.Ripensare ciò che si impara a scuola.
Dalla “riforma Gelmini” in avanti le scuole sono state chiamate a continue, talora effimere o inutili, trasformazioni. Attualmente esse sono impegnate nella progettazione dei curricoli ai sensi delle “Indicazioni Nazionali per il curricolo”.
-Non pare proprio il momento di intervenire inserendo nuove materie di insegnamento, oltretutto favorendo una pericolosa secondarizzazione della scuola primaria.
5.Fondata sul lavoro.
-E’ necessario distinguere tra il valore educativo tout court del lavoro ed il percorso di lavoro come interazione professionale con l’indirizzo di studi.
Per affiancare al sapere il saper fare soprattutto attraverso una riqualificazione dei laboratori e la formazione degli insegnanti alle nuove tecnologie laboratoriali, è indispensabile anche rivedere la presenza e l’orario di insegnamento dei Docenti nelle classi (si veda sopra l’Organico Funzionale) e finanziare l’allestimento dei laboratori.
6.Le risorse per la buona scuola, pubbliche e private
Rispetto al contributo dei privati, perché andare in direzione contraria alla Costituzione che stabilisce che il diritto sociale all’istruzione deve essere garantito su tutto il territorio nazionale?
Con l’attuale normativa è già possibile per le scuole ricevere finanziamenti da parte dei privati, senza bisogno di trasformarle in Fondazioni o Enti economici.
-Il contributo dei privati non deve essere sostitutivo o complementare al finanziamento pubblico, che deve essere certo, adeguato e tempestivo.
Nel documento “La buona scuola” ci sono dei GRANDI ASSENTI:
-Diritto allo studio: va ripristinato un finanziamento adeguato e si devono poter articolare gli interventi sui bisogni degli alunni.
-Edilizia scolastica: da un punto di vista delle esigenze didattiche servono spazi alternativi per superare la didattica di aula, spazi laboratorio, saloni attrezzati, …
-Riforma degli OO. CC.
-Coinvolgimento delle famiglie
-Supporto psicopedagogico ai Docenti
-Personale ATA: va riqualificato e non diminuito; serve la figura dell’assistente tecnico-esperto di nuove tecnologie anche nella scuola del primo ciclo.
-Accenno ad una ripresa della contrattazione per un nuovo contratto nazionale.
PERCHÈ “LA BUONA SCUOLA” NON SIA SOLO UN ESERCIZIO ACCADEMICO:
Non si può non notare che nel DDL di stabilità 2015 si trovano sostanziali e gravi incongruenze con quanto affermato nel documento “La buona scuola”.
Nel DDL si propone che vengano:
Aboliti esoneri e semi-esoneri (Coll. Vicari, ecc.)
Tagliate le supplenze ATA (solo se ci sono meno di 3 Ass. Amministrativi, solo per più di 7 giorni per i Coll. Scolastici, solo dal 2° giorno per i Docenti)
Tagliato personale ATA amministrativo a seguito della digitalizzazione
Tagliata la Legge 440 sul diritto allo studio
Affidati interamente a Docenti interni gli Esami di stato del secondo ciclo.
indicando cognome, nome, cellulare e mail di ogni partecipante che intende prenotarsi.
Il viaggio si svolgerà in PULLMAN con partenza venerdì 7 alle ore 23.30 dalla Camera del Lavoro - CGIL Torino – Via Pedrotti, 5 - (possibilità di salire anche Moncalieri – spiazzale davanti alla sede) arrivo a Roma intorno alle 9.
Il concentramento è previsto per le ore 12.30 a p.zza della Repubblica con partenza del corteo alle ore 13,30.
Il percorso della manifestazione è quello tradizionale:
Via E. Orlando, Largo Susanna, Via Barberini, P.zza Barberini, Via Sistina, P.zza Trinità dei Monti, Via Trinità dei Monti, Viale G. D’Annunzio, P.zza del Popolo dove si terrà il comizio conclusivo che chiuderà la manifestazione.
Ritorno partenza da Roma alle ore 19.00 circa dell'8/11/2014.
COORDINAMENTO METROPOLITANO DELLA SCUOLA LIBERA E PUBBLICA
MERCOLEDI’ 29 OTTOBRE 2014 ORE 17.00
AULA MAGNA ISTITUTO AVOGADRO C.so San Maurizio, 8 TORINO
Ci incontriamo per:
1) elaborare un documento da diffondere nel mondo della scuola e da sottoscrivere, in vista di un manifesto della scuola torinese;
2) condividere una traccia per eventuali mozioni da presentare nei collegi dei docenti;
3) definire un ventaglio d' iniziative di mobilitazione (volantinaggi, incontri in luoghi di lavoro diversi dal comparto scuola, assemblee nelle scuole con gli studenti in base alle loro indicazioni) per sollecitare l'attenzione sul sistema educativo e sostenere il ruolo e ala funzione dell'istruzione pubblica.
Alla riunione parteciperanno anche rappresentanti dei lavoratori delle cooperative che operano nelle scuole.
Con riferimento al DPR 395/88/art. 3, alla C.M. 319/91, al CCDR sottoscritto in data 14.11.2013 e successive integrazioni, riguardanti le disposizioni per la fruizione dei permessi straordinari retribuiti per diritto allo studio da parte del personale del comparto scuola (docente, educativo e ata) si richiamano le indicazioni per la presentazione delle istanze da portare a conoscenza del personale interessato.
CORSI PER I QUALI E’ POSSIBILE RICHIEDERE I PERMESSI
Possono essere richiesti permessi per la frequenza e preparazione dei relativi esami di corsi finalizzati al conseguimento di: titolo di studio proprio della qualifica di appartenenza e di qualificazione professionale (compresi i corsi di abilitazione e di specializzazione per l’insegnamento su posti si sostegno, corsi di riconversione professionale e quelli comunque riconosciuti nell’ambito dell’ordinamento scolastico), diploma di laurea triennale o specialistica (o titolo equipollente) o di istruzione secondaria , titolo post-universitario;
PRESENTAZIONE DELLE DOMANDE
Il personale che intende richiedere i permessi retribuiti per diritto allo studio -anno 2015 -deve presentare la domanda, esclusivamente tramite scuola di servizio, utilizzando uno dei modelli allegati:
MOD. A/2015 – da compilare unicamente per la frequenza di corsi abilitanti.
MOD. B/2015 – da compilare per la frequenza di corsi diversi da quelli abilitanti.
Le scuole assumeranno al protocollo le domande e le faranno pervenire a quest’Ufficio, in formato cartaceo, con lettera di trasmissione e in unico plico non oltre il 15 novembre 2014, trattenendo agli atti le copie per i successivi adempimenti.
La richiesta della FLC CGIL di rivedere i criteri di individuazione delle sedi ha ottenuto il risultato: le sedi saranno...
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Sul nostro Sito è possibile trovare anche social buttons/widgets, ovvero particolari “pulsanti” raffiguranti le icone di social network (ad esempio Facebook Twitter, YouTube, Google Plus, ecc.). Questi “pulsanti” consentono agli Utenti che stanno navigando sui Siti, di raggiungere e interagire con un “click” direttamente con i social network. Grazie al click sui Social buttons/widgets il social network acquisisce i dati relativi alla visita dell’Utente. Al di fuori di questi casi, in cui è l’Utente spontaneamente a voler condividere con il click i propri dati di navigazione con i social network prescelti, il Titolare non condivide alcuna informazione di navigazione o dati degli Utenti acquisiti attraverso il Sito con i social network accessibili grazie ai Social buttons/widgets. Per ulteriori informazioni è possibile consultare la politiche privacy dei singoli social network acceduti attraverso i nostri Siti per il tramite dei social buttons.
E-mail : l’invio spontaneo di e-mail agli indirizzi di posta elettronica indicati sul nostro sito, comporta l’acquisizione da parte del Titolare dell’indirizzo del mittente, necessario per rispondere alle richieste, nonché degli eventuali altri dati personali, compresi gli allegati, inseriti nella missiva. Le caselle di posta elettronica assegnate agli indirizzi indicati sul nostro sito ed ogni altra casella di posta elettronica del Titolare non hanno natura personale, nemmeno quando riportano nome e/o cognome di una persona fisica. Esse infatti appartengono all’organizzazione del Titolare ed hanno lo scopo primario di consentire lo svolgimento delle attività lavorative all’interno dell’azienda. Pertanto, al fine di garantire la massima efficienza organizzativa nella comunicazione e nell’erogazione dei servizi, i messaggi inoltrati alle nostre caselle di posta elettronica potranno essere conosciuti, oltre che dal destinatario, anche da altre persone facenti parte dell’organizzazione della Titolare. Inoltrando e-mail agli indirizzi di posta elettronica indicati sul nostro sito l’Utente dichiara di aver preso visione ed accettato le condizioni di trattamento contenute nella presente privacy policy. Compilazione di moduli web: l’invio di dati personali e la registrazione su base volontaria a servizi, iniziative, ecc. attraverso la compilazione di appositi moduli web, comporta l’acquisizione da parte del Titolare di tutti i dati inseriti dall’Utente nei campi compilati, ed il conseguente trattamento in conformità a quanto riportato nelle specifiche informative, rese per ogni singolo modulo web.
LUOGO DI TRATTAMENTO
I trattamenti di dati connessi ai servizi web del sito della organizzazione sindacale come sopra indicata hanno luogo presso la sede del Titolare del trattamento. In riferimento alle informazioni generate dai cookie di terze parti utilizzati dal nostro sito, questi sono comunicate a Google Inc. ed hanno luogo sui server di Google, negli Stati Uniti.
NATURA DEL CONFERIMENTO
A parte quanto specificato per i dati di navigazione, l’Utente è libero di fornire i dati personali necessari al fine di dare esecuzione alle sue specifiche richieste. Il loro mancato conferimento può comportare l’impossibilità di ottenere quanto richiesto. Per completezza va ricordato che, in alcuni casi (non oggetto dell’ordinaria gestione di questo sito), gli organi giudiziari possono richiedere alcuni tipi di dati. In questo caso, naturalmente, la comunicazione dei dati da parte del Titolare ai predetti organi risulta obbligatoria.
USO DEL SITO DA PARTE DI MINORI DI 18 ANNI
L’Utente che non ha ancora compiuto 18 anni può liberamente navigare sul nostro sito. Ciò che non può fare è utilizzare i servizi che richiedono la registrazione o il conferimento di dati e informazioni. La registra zione e l’utilizzo dei servizi resi disponibili attraverso il sito del Titolare è consentita esclusivamente ai maggiori di anni 14. Nessuno al di sotto di tale soglia di età deve registrarsi al sito né utilizzare i servizi messi a disposizione attraverso di esso, se non attraverso gli esercenti la responsabilità genitoriale.
AMBITI DI COMUNICAZIONE E DIFFUSIONE
I dati che gli Utenti forniscono volontariamente (es. per l’inoltro di richieste specifiche, per registrazioni a servizi, preiscrizione ecc.), potranno essere comunicati a terzi solo caso in cui ciò sia strettamente necessario e funzionale alle finalità del trattamento nel rispetto delle specifiche informativa rese ai sensi dell’art. 13 del Regolamento (UE) 2016/679. I dati, inoltre, potranno essere conosciuti e trattati all’interno dell’organizzazione del Titolare, dal personale espressamente designato come incaricato e/o responsabile del trattamento secondo i rispettivi profili di autorizzazione. Autorizzati e responsabili potranno effettuare le operazioni di consultazione, utilizzo, elaborazione, raffronto ed ogni altra opportuna operazione, anche automatizzata, solo nei casi in cui a ciò siano stati espressamente autorizzati. In caso di espressa richiesta e nelle circostanze autorizzate per legge, i dati potranno essere comunicati dal Titolare alle Autorità di Pubblica Sicurezza ed alle forze di Polizia. In riferimento alle informazioni generate dai cookie di terze parti utilizzati dal sito del Titolare, questi sono comunicate a Google Inc. nei limiti indicati in questa pagina. Nessun dato di navigazione viene in alcun modo diffuso.
DIRITTI DEGLI INTERESSATI
In riferimento ai propri dati personali l’interessato può, in qualsiasi momento, esercitare i diritti che il Regolamento (UE) 2016/679 gli riconosce. Questi gode infatti del diritto di chiedere al Titolare del trattamento l’accesso ai dati personali e, nei casi previsti, la rettifica, la cancellazione o la portabilità degli stessi, così come di chiedere la limitazione del trattamento che li riguarda e di revocare il consenso al trattamento nei modi e nelle forme di cui agli artt. 15 e ss. del medesimo Regolamento. Per ogni altra informazione relativa al trattamento dei suoi dati, e per l’esercizio dei diritti di cui sopra, l’interessato può rivolgersi al Titolare del trattamento, inviando una richiesta scritta all’indirizzo torino@flcgil.it
TITOLARE DEL TRATTAMENTO E DPO
Titolare del trattamento è la FLC CGIL TORINO con sede in TORINO (TO), VIA PADOVA, 35. Il Responsabile della protezione dei dati designato dal Titolare è contattabile all’indirizzo torino@flcgil.it