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Assemblea giovedì 29 novembre alle ore 16,30
Camera del lavoro - Via Pedrotti 5 - Torino
Care compagne, cari compagni
Come definito dal comunicato della FLC nazionale, la trattativa per il riconoscimento degli scatti di anzianità trova un epilogo che oltre alla beffa assesta un taglio radicale alle risorse assegnate alle scuole.
Il Miur propone alle organizzazioni sindacali un atto di indirizzo che prevede il riconoscimento degli scatti di anzianità; ma per tale riconoscimento (per ora riguardante gli scatti del 2011) attinge le risorse dal fondo del miglioramento dell’offerta formativa, all’interno del quale c’è il FIS, ovvero il fondo di istituto. Complessivamente le risorse degli istituti sono di circa 1,3 mld, le risorse necessarie a pagare gli scatti di anzianità per il 2011 sono circa 387 mln (a cui occorre aggiungere 100 mln sottratti precedentemente).
Da qui ne deriva che il riconoscimento degli scatti di anzianità costerà alle scuole una decurtazione del fondo di istituto pari al 30%. Un taglio che metterà in discussione l’assetto delle scuole e parti consistenti del salario accessorio. Questo “scambio” ineguale mentre eroga un aumento salariale, lo sottrae nella forma della parte integrativa della retribuzione, ovvero quella parte del salario che proviene da attività e progetti svolti dai singoli lavoratori a scuola.
La FLC, a differenza delle organizzazioni sindacali con le quali era stato concordato il percorso che porta alla
mobilitazione del 24 novembre, ha rifiutato questa impostazione. E questo per due ordini di ragioni.
La prima, la FLC non è una organizzazione corporativa. Il riconoscimento di una progressione di stipendio non può avvenire con la demolizione dell’istituzione scolastica.
La seconda, non accettare questo significa tenere insieme le ragioni del lavoro, e di una retribuzione adeguata, dal valore sociale della scuola, e rispetto a ciò che questa rappresenta per i diritti di cittadinanza delle persone. Il significato del lavoro educativo non riguarda solo l'apprendimento degli alunni, ma riguarda anche la formazione di una cultura civile e della cittadinanza; quella stessa che ha alimentato il movimento di lotta sindacale di questi ultimi 4 anni.
In coda alla trattativa Il Miur ha esortato le organizzazioni sindacale a trovare un accordo per definire la produttività nella scuola. Chiunque abbia un po’ di dimestichezza con la scuola sa che il termine produttività è largamente inappropriato per il processo educativo.
Nella trattativa con il Miur è stata riproposta la stessa logica del tavolo di trattativa tra governo, organizzazioni private padronali e le organizzazioni sindacali. Anche in quel caso abbiamo espresso il rifiuto ad accettare la decurtazione dei salari, l’abbassamento dei diritti delle persone nel lavoro e il progressivo smantellamento del contratto nazionale.
CISL, UIL, Snals e Gilda hanno accettato i contenuti di questo atto di indirizzo, hanno revocato lo sciopero e la manifestazione: obiettivo raggiunto.
Show must go on …Lo spettacolo deve continuare
Ma questo spettacolo peserà sul salario dei lavoratori e peserà sugli alunni, specie quelli più deboli.
Il copione prevede la difesa di accordi irricevibili; tuttavia, chiunque ragioni sul merito sindacale troverà difficile accettare contenuti di questo tipo, senza avere un moto di indignazione.
Per definire le prossime azioni di lotta e di informazione nelle scuole e nell’opinione pubblica, vi invitiamo all’assemblea che si terrà giovedì 29 novembre alle ore 16,30 in Camera del lavoro, via pedrotti 5 a Torino, l’invito va in primo luogo rivolto alle RSU e iscritti della CGIL, ma deve essere esteso a tutti i lavoratori.
Rappresentiamo un’altra scuola e una cultura della dignità del lavoro.
La mobilitazione continua.
Un caro saluto
Igor Piotto
FLC CGIL Torino
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Comunicato stampa di Domenico Pantaleo, Segretario generale della Federazione Lavoratori della Conoscenza CGIL.
La FLC CGIL dopo l'incontro di oggi a Palazzo Chigi, convocato sugli scatti di anzianità del personale della scuola, esprime un giudizio fortemente criticorispetto a quanto prospettato dal Governo e conferma lo sciopero e la manifestazione del 24 novembre 2012.
Il ripristino degli scatti di anzianità per l'anno 2011 ha bisogno di una copertura finanziaria 480 milioni di euro, ma il MEF a fronte dei tagli epocali, 8 miliardi in tre anni, ha certificato una miseria di risparmi: 86 milioni.
È necessario quindi tagliare di un terzo, pari a 390 milioni di euro, il fondo di scuola per pagare gli scatti. Questo sarà scritto nell'atto di indirizzo per l'avvio di una apposita sessione negoziale.
Non è una soluzione, ma il gioco delle tre carte. L'onere del pagamento si scarica sui lavoratori che dovranno rinunciare a una parte del salario accessorio, quello finalizzato al miglioramento dell'offerta formativa cioè il valore aggiunto alla didattica.
Gli scatti verranno pagati dagli stessi lavoratori ma anche dagli studenti che avranno meno offerta formativa. L'autonomia scolastica e il patto sociale con le famiglie ne escono calpestati.
Per coloro poi che dovrebbero percepire lo scatto negli anni successivi, c'è una sola soluzione: taglio ulteriore del fondo di scuola. In due anni quindi le risorse disponibili per il miglioramento dell'offerta formativa si ridurranno a meno di un terzo di quelle attuali.
Secondo il Ministro Grilli, novello Marchionne, questo "impegno" del Governo dovrà essere compensato da un aumento della produttività del personale docente e ATA: vale a dire lavorare di più a parità di salario.
Il Governo tace invece su precariato e piano di stabilizzazioni docenti e ATA, tagli agli organici, finanziamenti alla scuola pubblica, docenti inidonei e rinnovo del contratto bloccato da oltre tre anni.
Per queste ragioni la FLC CGIL conferma lo sciopero e la manifestazione a Roma in Piazza Farnese il 24 novembre e chiede ai lavoratori e alle lavoratrici, agli studenti e ai cittadini di aderire in massa per difendere la scuola pubblica e la dignità del lavoro.
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Il governo è disponibile a trovare soluzioni ma sulle spalle delle scuole: la FLC CGIL conferma sciopero e manifestazione per sabato 24 novembre.
Si è tenuto giovedì 22 novembre a Palazzo Chigi l’incontro convocato con urgenza sull’atto d’indirizzo per l’avvio della trattativa all’Aran sul tema della restituzione del gradone per il 2011. Erano presenti, oltre ai sindacati scuola, il ministro Profumo, il sottosegretario Catricalà per conto del Presidente del Consiglio, il ministro del Tesoro Grilli ed il ministro per la Funzione Pubblica Patroni Griffi.
Ha introdotto la riunione il ministro Profumo illustrando le linee generali dell’atto d’indirizzo che sta per essere inviato all’Aran per conto del governo.
Profumo ha subito detto che occorrono 480 milioni di euro per ripristinare gli scatti a chi li ha maturati nel corso dell’anno 2011. Poiché il MEF ha certificato solo 86 milioni di euro di risparmi (economie Fis e 30% sui tagli di organici) il resto della copertura finanziaria, 390 milioni di euro, va recuperata con il taglio di un terzo del fondo di istituto attribuito alle scuole per il miglioramento dell’offerta formativa.
Quindi l’atto d’indirizzo che il governo si appresta ad emanare si fonda sul taglio delle risorse che il CCNL attribuisce alle scuole per la contrattazione integrativa.
Negli anni successivi le misere economie (86 milioni di euro) certificate dal MEF non ci saranno più, pertanto il ripristino degli scatti potrà essere coperto esclusivamente dal fondo di istituto. Ciò vuol dire che nel giro di due anni saranno azzerati i fondi contrattuali utilizzati dalla scuola per attuare il POF.
Dopo Profumo, il ministro del tesoro Grilli ha posto come condizione, per dare il proprio assenso all’operazione, che si apra contestualmente una trattativa sulla cosiddetta “produttività” nella scuola, al fine di poter compensare gli effetti sulla qualità delle prestazioni scolastiche di questa sorta di scambio (taglio di risorse contrattuali alle scuole in cambio della restituzione del gradone 2011) ed evitare le inevitabili conseguenze negative sulle prestazioni aggiuntive garantite dalle attuali risorse.
Il nostro giudizio
La domanda della FLC CGIL su che cosa dovesse consistere questo presunto miglioramento della “produttività” da parte del lavoratori della scuola non ha ricevuto risposta. Cosa comporti questa sorta di doppia condizione, storno del fondo di istituto e aumento di produttività, per avere in cambio il gradone, non è difficile da intuire. Il sospetto è che si voglia far rientrare dalla finestra ciò che abbiamo bloccato alla porta: un aumento gratis dei carichi di lavoro. Non è stato detto esplicitamente, ma le preoccupazioni ed i rischi ci sono tutti.
La FLC CGIL ha dichiarato che l’emanazione dell’atto d’indirizzo rappresenta certamente un passo avanti e risponde a una delle richieste sindacali, ma i suoi contenuti, che si riserva di valutare con attenzione alla luce del testo quando sarà noto, destano forte preoccupazione e allarme. È del tutto evidente che saranno i lavoratori stessi a finanziare un loro diritto (la tutela del salario fondamentale di cui i gradoni sono parte integrante e sostanziale), rinunciando a una parte consistente delle risorse destinate al salario accessorio ma, soprattutto, gli studenti dovranno fare meno di quelle opportunità che la scuola organizza in proprio per il miglioramento e l’ampliamento dell’offerta formativa, che sono espressione anche della professionalità di docenti e ATA e della loro “produttività”. Se solo per il “recupero” del 2011 bisogna attingere dal fondo circa 390 milioni di euro, anche negli anni successivi si dovrà dirottare la stessa cifra e in meno di due anni rimarrà ben poco a disposizione della contrattazione di scuola.
Inoltre, per quando riguarda la discussione, davvero “opaca”, sulla cosiddetta produttività, la FLC CGIL ha dichiarato la propria indisponibilità a discutere fuori dal rinnovo del contratto nazionale, bloccato ormai da oltre tre anni.
Sul tema della valorizzazione del personale, dell’orario di servizio, del salario e della qualità del servizio, la FLC CGIL è invece pronta da tempo ad aprire la discussione.
Abbiamo proposte concrete e fattibili rese note nella piattaforma contrattuale presentata all’Aran già nel 2009 quando sembrava dovesse iniziare la trattativa per il rinnovo del contratto, e nel dossier FLC“Ricostruiamo la scuola” presentato nel novembre 2011.
Alla luce di quanto è emerso dall’incontro di oggi, il nostro giudizio è molto critico e sono confermate tutte le ragioni dello sciopero del 24 novembre e della manifestazione nazionale che si terrà a piazza Farnese dalle ore 10.00 alle ore 13.00.
La scuola esige rispetto e considerazione, i docenti, i dirigenti e gli ATA non ne possono più di questo atteggiamento irresponsabile del governo e del Ministro.
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Serena Sorrentino: “tagliate risorse a fondo miglioramento offerta formativa".
“Un governo che oltre a sembrare strano è anche un po' strabico. Ai lavoratori dei settori privati chiede di superare gli automatismi salariali, tra cui gli scatti di anzianità, mentre per la scuola li ritiene una priorità: un concetto di equità quantomeno bizzarro”. E' quanto afferma il segretario confederale della Cgil, Serena Sorrentino, dopo la nuova rottura registrata sulla scuola.
Oggi infatti, ricorda la dirigente sindacale, “si è consumata una nuova rottura sul merito degli interventi del Governo, che continuano a colpire il lavoro e non tracciano nessuna prospettiva di miglioramento”. Sorrentino cita “l'idea di recuperare risorse per garantire il recupero degli scatti di anzianità per il comparto scuola tagliando per circa 390 il fondo per il miglioramento dell'offerta formativa. Un aspetto, quest'ultimo, di straordinaria importanza perché legato al raggiungimento di obiettivi qualitativi importanti, sia rispetto all'offerta didattica per gli studenti sia per contrastare il disagio e la dispersione scolastica o favorire l'integrazione degli alunni diversamente abili”. Risorse recuperate che, tra le altre cose, “coprirebbero il 2011 lasciando aperto il problema della copertura del 2012 e dei prossimi anni”.
Per queste ragioni, osserva ancora Sorrentino, “per difendere la scuola pubblica, il ruolo della contrattazione e dare una qualità migliore di lavoro agli operatori e di studio per gli alunni, riteniamo valide le ragioni che hanno portato la FLC CGIL a confermare lo sciopero del prossimo 24 novembre”.La CGIL, fa sapere il segretario confederale di corso d'Italia, “sostiene pienamente le mobilitazioni di insegnanti e studenti a sostegno dell'istruzione pubblica e di qualità, dei diritti contrattuali e del diritto allo studio. Andremo avanti anche perché conoscenza e competenze sono fattore di cittadinanza ma anche fattore di innovazione e competitività. Punti che non dovrebbero essere la base della crescita? È come si può conciliare questo con i tagli a diritti e qualità? Anche questo è uno strano modo di interpretare una politica a favore dei giovani mentre - conclude - ciò che il Governo ha messo a disposizione oggi non è né esauriente né sufficiente a rispondere alle ragioni per le quali tutte le sigle sindacali della scuola avevano indetto lo sciopero”.
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- Scritto da flc cgil torino
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22 novembre 2012