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IN PIAZZA PER FAR SENTIRE LA NOSTRA VOCE - MARTEDI 27 MARZO, ORE 17

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Written by: Super User
Category: Archivio - Vecchio Sito
Published: 22 March 2012
Hits: 3783
  IN PIAZZA PER FAR SENTIRE LA NOSTRA VOCE


Partecipa con noi al

PRESIDIO DEI LAVORATORI PRECARI DELLA SCUOLA

MARTEDI 27 MARZO, ORE 17 
Piazza Castello – Torino

SCARICA VOLANTINO

 

 

PER DIRE CON FORZA NO

ai progetti di Lombardia e Trentino per reclutare i docenti con bandi locali e con la chiamata diretta dei presidi.

 

PER RIVENDICARE UN SISTEMA DI ISTRUZIONE

UNITARIO E NAZIONALE,

alla base di una scuola pubblica e democratica

 

PER RIVENDICARE UNA POLITICA

CHE INVESTA NELLA CONOSCENZA,

abbandonando la retorica ipocrita della qualità a costo zero

 

PER RIVENDICARE SOLUZIONI VERE

AL PROBLEMA DEL PRECARIATO,

con una stabilizzazione immediata per chi la attende da anni

e un sistema di reclutamento che apra prospettive per il futuro

 

L’appoggio dato prontamente dal Ministro Profumo alla proposta lombarda, la firma del Ministro sulla convenzione con la Regione Piemonte per il “Salvaprecari” con connotazioni regionalistiche sono evidenti aperture a operazioni illegali e anticostituzionali che condanniamo con forza.

 

Denunciamo l'ipocrisia di chi sposta l'attenzione sul reclutamento, tentando di far passare abusi e arbitri ispirati al settore privato ma fingendo di dimenticare il taglio indiscriminato e disastroso delle risorse dedicate all’istituzione.

 

Sono i tagli che, bloccando per anni le immissioni in ruolo e rinviando i pensionamenti, hanno gonfiato le dimensioni del precariato scolastico.

 

Per uscire dalla crisi occorre investire nel futuro del paese, nei suoi giovani e in coloro che questi giovani devono educare.

 

Innanzitutto allora occorre stabilizzare i lavoratori su tutti i posti disponibili, svuotando così le graduatorie esistenti, e poi aprire un reclutamento realmente ciclico, organicamente legato alla formazione dei docenti, che permetta alla scuola italiana una vera efficacia sociale.

Coordinamento Precari della Conoscenza - FLC CGIL Torino

“Per capire, per rivendicare, per non lasciarci dividere”

CORSO NEOIMMESSI IN RUOLO: 20 MARZO

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Written by: Super User
Category: Archivio - Vecchio Sito
Published: 19 March 2012
Hits: 3717
Quarto incontro, martedì 20 marzo
 
IL LAVORO DEL DOCENTE: ORDINAMENTI E DIDATTICA
Gabriella Mortarotto (Proteo), L'autonomia scolastica e gli organi collegiali
Luisa Limone (FLC CGIL), Il lavoro del docente e la didattica
 
Orario e sede:
ore 16-19, Liceo Classico "V. Gioberti", via S. Ottavio 9/11, Torino

DICHIARAZIONE DI SCIOPERO CSEA

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Written by: Super User
Category: Archivio - Vecchio Sito
Published: 16 March 2012
Hits: 4531

Le OO.SS a seguito dell’assemblea unitaria dei lavoratori CSEA tenutasi oggi giovedì 08 marzo 2012, hanno  deciso la prosecuzione dello sciopero  per le giornate di :
LUNEDI  12 marzo 2012
MARTEDI  13 marzo  2012
MERCOLEDI 14 marzo 2012

con PRESIDIO nella giornata di
 lunedì 12 marzo dalle 9,30 alle 13,30
davanti alla sede della Regione di via Magenta 12

 A  seguito dei risultati conseguiti al tavolo di crisi con le Istituzioni e dopo il  passaggio in assemblea, le oo.ss con le rsa  valuteranno la possibilità di revocare lo sciopero.
Torino, 08/03/2012

Allegato:Volantino

Le pensioni delle donne: perché punire chi lavora di più? Una petizione da sottoscrivere.

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Written by: FLC CGIL
Category: Archivio - Vecchio Sito
Published: 16 March 2012
Hits: 3424
 

Le pensioni delle donne: perché punire chi lavora di più? Una petizione da sottoscrivere

 
Il carico del doppio lavoro e il valore sociale ed economico dei lavori che le donne svolgono sono  stati ancora una volta misconosciuti. La relazione e cura alla persona, i servizi sociali che mancano o sono carenti continuano a gravare per lo più sulle donne, tante volte escluse  o espulse  per questo motivo dal mercato del lavoro.  Non lo vorremmo, non lo abbiamo scelto e vogliamo il cambiamento ma deve essere dato ciò che ci spetta e non deve essere sottratto il nostro tempo.                                                                                            

Alla fine dello scorso anno è stata varata una radicale trasformazione dei compiti e del funzionamento del sistema previdenziale pubblico del nostro Paese. Si è trattato di una manovra che ha reso più ingiusto e iniquo il trattamento pensionistico pubblico nei confronti della maggioranza delle donne.
Dalla Casa delle Donne una petizione, frutto del pensiero e del lavoro di un gruppo di donne di Torino.
 
Se ancora non l'hai fatto, firma e fai firmare la petizione 
Per farlo clicca qui: http://www.pmt.cgil.it/lapensionedelledonne/lepensionidelledonne.htm
 
Puoi farlo anche accedendo ai sit
iwww.casadelledonnetorino.it/
http://www.casadelledonnetorino.it/
http://www.almaterratorino.org/
http://www.cgiltorino.it/
dove troverai tutte le indicazioni utili.
 Qualora il tuo computer non lo consentisse, ti chiediamo di rispondere a questa mail con la tua adesione, indicando il tuo nome, cognome, indirizzo di posta elettronica e città di residenza.
 
Ti chiediamo di diffondere, nel più breve tempo possibile,  l'iniziativa fra tutti i tuoi contatti e fra le donne e gli uomini che conosci.
Quando avremo raggiunto un numero di firme significativo, intendiamo fare un lancio dell'iniziativa anche sui media.
 
 
 
 
Al Presidente del Consiglio dei Ministri Mario Monti
Alla Ministra del Lavoro, Politiche sociali e Pari opportunità Elsa Fornero
e p.c. Al Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano


Le pensioni delle donne: perché punire chi lavora di più?

Alla fine dello scorso anno è stata varata una radicale trasformazione dei compiti e del funzionamento del sistema previdenziale pubblico del nostro Paese.
Siamo consapevoli e concordi che si debba attuare un sistema pensionistico sostenibile. Proprio perché crediamo nella sostenibilità (e su questo abbiamo moltoda dire anche al di là del tema delle pensioni), vogliamo che sia chiaro alla società intera che non può esistere sostenibilità ed equità in provvedimenti che non tengono in alcun conto le nette disparità nei lavori e nelle opportunità di lavoro fuori casa tra donne e uomini, le forti disuguaglianze di trattamento economico e di condizioni di lavoro tra lavoratrici e lavoratori.
Il sistema pensionistico non può essere utilizzato per fare cassa.
Siamo convinte che le disparità di genere non possano essere prese in considerazione solamente dal trattamento pensionistico alla fine della vita lavorativa,ma che la loro attenuazione richieda anche un approccio più globale.
Siamo altrettanto sicure, però, che un sistema previdenziale pubblico, per essere tale, non possa solo operare alla stessa stregua di una assicurazione individuale e privata anche perché questo penalizza la maggioranza delle donne.
Se la pensione pubblica è il risultato di un percorso lavorativo, non c’è giustizia nel considerare i “contribuenti” tutti uguali: non c’è giustizia perché non tutte e tuttisvolgono gli stessi lavori e non a tutte e a tutti sono date le stesse opportunità di presenza sul mercato del lavoro.
E’ inoltre necessario confrontarsi con le trasformazioni già avvenute e che avverranno nella composizione dei nuclei familiari e tenere in conto che il reddito pensionabile delle donne sempre meno sarà la conseguenza dei legami che le uniscono ai loro mariti.
Quello che vogliamo evidenziare per richiederne il cambiamento è che la trasformazione del sistema previdenziale pubblico attuata dalla manovra di fine 2011 determina già oggi, e ancor più determinerà in futuro, diritti pensionistici inferiori (in certi casi addirittura l’esclusione) per la stragrande maggioranza delle donne native e migranti che vivono e lavorano (dentro e fuori casa) in questo Paese.
Vogliamo sottolineare inoltre che, quando si interviene per definire un sistema previdenziale pubblico, non si possono cancellare i fatti, ampiamente dimostrati dai dati statistici, che mettono in luce le forti iniquità esistenti nella suddivisione dei
lavori, nel posizionamento sulla scala professionale, nelle importanti differenze retributive a parità di inquadramento tra donne e uomini, nelle differenze dei tempi edella qualità del lavoro e dei lavori che le donne svolgono. Non basta fotografare queste differenze e poi accettarle come ineludibili!

Per queste ragioni chiediamo con forza che:
 
· Sia tenuto in conto il valore sociale (ed economico) dei lavori che le donne svolgono e che sono la garanzia della sostenibilità umana anche di questo
Paese: questi lavori spesso si “aggiungono” al lavoro fuori casa e sono causa di esclusione dal mercato del lavoro. Devono essere riconosciuti da una
efficace contribuzione figurativa.
Per questa ragione devono essere rivisti i criteri di calcolo dei coefficienti di rivalutazione e di trasformazione per far sì che la pensione non diventi fonte di povertà per tante donne anziane.
 
·Si rimuova la penalizzazione introdotta dallo scorso governo nei confronti delle pubbliche dipendenti e sia attuata anche per loro la gradualità (già
insufficiente) prevista per tutte/i coloro che lavorano nel privato.
 
· Sia tenuta in conto la faticosità dei lavori di molte operaie e operai perché in un Paese “civile” non può essere consentito che donne e uomini svolgano
quei lavori sino a 67 anni e oltre. Nessun sistema economico degno di
questo nome può essere interessato ad una forza lavoro manuale di questa
età.
 
· Sia tenuto in conto che non si può ipotizzare un Paese dove a lavorare negliasili nido, nelle scuole materne ed elementari siano educatrici e educatori
(in maggioranza donne) che sono obbligati a prestare il loro lavoro sino a 67
anni e oltre.
E neppure un Paese dove a svolgere i lavori di infermiera/e, di operatrici/tori sociosanitari e ausiliari negli ospedali, nelle strutture per anziani e per portatori dihandicap, nell’assistenza domiciliare siano delle donne (in maggioranza) e degli uomini sino a 67 anni e oltre.

FESTA RSU 20 MARZO 2012

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Written by: Super User
Category: Archivio - Vecchio Sito
Published: 16 March 2012
Hits: 4584

Care compagne, cari compagni,

la campagna RSU è stata per tutti molto faticosa; una competizione che ci ha impegnato per mesi con iniziative da parte di altre organizzazioni sindacali non sempre caratterizzate da un adeguato "galateo organizzativo".
Nonostante tutto il risultato positivo delle liste della FLC CGIL è andato oltre le previsioni.
Siccome non siamo votati alla sofferenza e siamo invece lavoratori gaudenti, abbiamo pensato di organizzare insieme alla categoria della Funzione Pubblica CGIL (che raccoglie gli altri comparti pubblici) una festa per tutte le RSU, iscritti, candidati per festeggiare questo risultato.
La festa sarà così articolata:

- merenda sinoira:  salame, formaggi e focaccia e bevande le mettiamo noi (ognuno, poi, può portare qualcosa da mangiare ad esempio torte, patatine, biscotti o qualsiasi altra cibaria che si possa mangiare senza posate!)

- La nostra sarà una Festa con la F maiuscola e si è pensato di dare la possibilità, a chi lo desidera, di esprimersi "sul palco" come più desidera per condividere un suo talento o un suo hobby.(uno strumento musicale, una particolare voce, una poesia, un monologo.....)

- Infine ci sarà un angolo decicato al MAI PIU' SENZA...... verranno estratti a sorte una serie di pacchetti misteriosi che conterranno oggetti kich; se avete in casa oggetti di cui aspettate il momento giusto per sbarazzarvene perchè veramente senza gusto perchè al peggio non c'è limite.

- Coloriamo la nostra festa con il nostro colore: il rosso, ogni partecipante dovrà avere qualcosa di questo colore addosso.....

Vi alleghiamo la locandina della festa che faremo il 20 marzo in Camera del lavoro.

Ci vediamo la prossima settimana, un caro saluto

Igor Piotto
 
CONFERMARE LA PROPRIA PARTECIPAZIONE
INVIANDO MAIL A This email address is being protected from spambots. You need JavaScript enabled to view it.

ALLEGATO:LOCANDINA

  1. MOZIONE DEI LAVORATORI DELL’I.S.S. “A. EINSTEIN” di TORINO VERSARE DEI SOLDI ALLA SCUOLA PER DIFENDE
  2. Seduta Senato accademico del 29 febbraio 2012
  3. Seduta Senato accademico del 17 febbraio 2012
  4. INFORM@ATA Numero 3 Anno 2012

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