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COLLEGIO DOCENTI I.I.S. BECCARI - TORINO

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Written by: flc cgil torino
Category: Archivio - Vecchio Sito
Published: 30 October 2012
Hits: 469
 
MOBILITAZIONE CONTRO LA LEGGE DI STABILITA’.
Riceviamo e pubblichiamo  dal  I.I.S. BECCARI di Torino



ISTITUTO  IIS Beccari - TORINO

MOZIONE DEL COLLEGIO DEI DOCENTI

Il Collegio dei docenti di I.I.S. BECCARI

dopo aver esaminato le disposizioni contenute nella Legge di stabilità 2013 (attualmente all'esame del Parlamento), con particolare riferimento all’art.3 comma 42 che introduce l’aumento dell’orario di lavoro del Personale Docente del 33% a parità di retribuzione;

dopo aver considerato gli indirizzi delle norme per l’autogoverno delle Istituzioni scolastiche

previsti dalla Legge 953 di riforma degli organi collegiali esprime nel merito le seguenti osservazioni:

o la legge di stabilità 2013 prevede il taglio di prestazioni e servizi rivolti alle fasce deboli della popolazione, penalizza dal punto di vista fiscale i redditi più bassi consolidando le disparità sociali e culturali e pregiudicando così l’uguaglianza di tutti gli allievi nell’accesso al sistema dell’istruzione, a discapito della funzione sociale, garantita dalla Costituzione repubblicana, dell’istruzione pubblica;

o la questione dell'istruzione pubblica è affrontata nel totale disprezzo della professionalità delle lavoratrici e dei lavoratori, in violazione delle norme contrattuali e dei diritti, costringe i docenti a carichi di lavoro impossibili, pregiudicando ogni scelta di didattica di qualità e la messa in atto concreta della libertà d’insegnamento;

o l’aumento dell’orario dei docenti determina una pesante perdita di posti di lavoro per i precari ( stimati in oltre 30.000) e la vanificazione del concorso e del TFA;

o il carico di lavoro degli insegnanti è analogo a quello dei colleghi degli altri Paesi Europei, come dalle ricerche di settore e dalle statistiche OCSE ed EURYDICE e l’inadeguatezza delle infrastrutture scolastiche in Italia rende concretamente inattuabile e improduttivo l’aumento dell’orario di lavoro

o la condizione di lavoro intellettuale dell’insegnante è volutamente ignorata, non si tiene conto degli impegni collegiali e di programmazione didattica, del lavoro svolto autonomamente per deontologia professionale ( tempi di preparazione delle lezioni, tempi di elaborazione e correzione delle prove, uscite didattiche e viaggi d’istruzione) da quantificarsi in almeno altrettante ore di quelle di lezione frontale;

o l’attuale riforma degli organi collegiali introduce uno statuto autonomo in ogni scuola, limita il ruolo degli organi di democrazia scolastica, rafforza il ruolo manageriale di natura privatistica del Dirigente Scolastico e in particolare indebolisce il ruolo di indirizzo didattico pedagogico svolto dal Collegio dei docenti, pregiudicando alle fondamenta il principio costituzionale della libertà di insegnamento;

o le condizioni materiali di lavoro del personale docente e Ata in ogni singola scuola continuano a peggiorare di giorno in girono, tra dimensionamenti e accorpamenti, con risorse depauperate, forte incidenza di malattie professionali e allontanamento dell’età pensionabile.

Il collegio dei docenti

o denuncia la gravità dell’attuale condizione della scuola pubblica di stato, costantemente privata di risorse umane e finanziarie, della possibilità di garantire a tutti una formazione qualificata rispetto al mercato del lavoro e di assolvere in tutto il paese alla formazione democratica delle nuove generazioni;

o rivendica la dignità del proprio lavoro e il ruolo della scuola e della cultura nello sviluppo del

paese;

o esprime la propria ferma opposizione verso l’ennesimo attacco ai lavoratori della Scuola e si impegna ad attivare iniziative di lotta affinché questo provvedimenti non vengano approvati

 

Torino, 25 ottobre 2012

 

Mozione votata all’unanimità

COLLEGIO DOCENTI L.C. GIOBERTI - TORINO

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Written by: flc cgil torino
Category: Archivio - Vecchio Sito
Published: 30 October 2012
Hits: 430
 
MOBILITAZIONE CONTRO LA LEGGE DI STABILITA’.
Riceviamo e pubblichiamo  dal  Liceo clasico Gioberti di Torino




Liceo Classico-Linguistico “V. Gioberti” - Torino Collegio Docenti 23 ottobre 2012
 
 
Delibera sull’orario dei docenti a 24 ore settimanali
Approvata all’unanimità
Il Collegio Docenti del Liceo Classico-Linguistico "V. Gioberti" di Torino esprime la 
sua più totale contrarietà alla norma proposta dal governo che prevede 
l'innalzamento dell'impegno di lavoro dei docenti a 24 ore  settimanali (art. 3, 
comma 42 della Legge di Stabilità 2013), per le seguenti ragioni:
1) è inaccettabile che ancora una volta si intervenga sulla scuola con una legge 
finanziaria, introducendo gravi cambiamenti nell’organizzazione scolastica al solo 
scopo di reperire risorse;
2) è inaccettabile che, dopo anni di tagli alla scuola, si riducano ancora i 
finanziamenti, in un paese in cui la percentuale di spesa pubblica investita in 
istruzione è inferiore alla media OCSE; e in un momento in cui tutti gli analisti 
economici (primo il Governatore della Banca d’Italia) insistono sulla necessità di 
sostenere le spese in istruzione e formazione per uscire dalla crisi economica;
3) è inaccettabile che questa norma venga spacciata per un adeguamento agli 
“standard europei”, quando nei paesi UE l’orario di lavoro dei docenti non si 
discosta da quello italiano, mentre gli stipendi sono spesso ben più alti;
4) è inaccettabile che si  modifichi l’orario di lavoro dei docenti senza nessun 
passaggio contrattuale;
5) è inaccettabile che si aumenti di un terzo l’orario di lavoro dei docenti senza 
nessun aumento retributivo corrispondente, trattando così implicitamente i 
docenti da “fannulloni” e considerando poco o nulla il lavoro di programmazione 
didattica, preparazione delle lezioni, correzione delle verifiche ecc.;
6) è inaccettabile che si  eliminino gli spezzoni orario interni  disponibili per i 
supplenti, espellendo dalla scuola migliaia di precari che da anni la fanno 
funzionare con dedizione e sacrifici.
Per queste ragioni il Collegio Docenti del Liceo “Gioberti” di Torino chiede al governo 
di ritirare la norma, al Parlamento di cancellarla dalla Legge di Stabilità, e alle forze 
politiche e sindacali di impegnarsi per farla cancellare.

ASSEMBLEA I.T.I.S. MAJORANA GRUGLIASCO

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Written by: flc cgil torino
Category: Archivio - Vecchio Sito
Published: 30 October 2012
Hits: 443
MOBILITAZIONE CONTRO LA LEGGE DI STABILITA’.
Riceviamo e pubblichiamo  dall’I.T.I.S. MAJORANA di Grugliasco



MOZIONE DELL'ASSEMBLEA DEI LAVORATORI DELL'I.T.I.S. MAJORANA  DEL 26-10-2012.

 

Il personale docente e non docente dell’ITIS “Majorana” di Grugliasco

 

riunito in assemblea in orario di servizio, in merito all’art.3 della bozza del DDL di stabilità riguardante gli interventi sull’istruzione pubblica

esprime

 

l’indignazione più totale per un provvedimento che, con spregio delle reali problematiche della scuola italiana, incrementa l’orario di lavoro del personale infrangendo ogni regola contrattuale, remunerativa ed etica che contraddistingue una società basata sul diritto e sulla democrazia.

 

ritiene

 

che le misure sulla scuola rappresentino una palese ingiustizia perché:

·        sono state introdotte dal Governo senza alcun confronto con il sindacato

·        annullano il contratto di lavoro in materia di orario e retribuzione

·        innalzano arbitrariamente le ore di insegnamento, abbassando la qualità dell’istruzione

·        sottraggono opportunità di lavoro per decine di migliaia di docenti precari

·        riducono di fatto le retribuzioni, già ferme per il blocco del contratto e tra le più basse d’Europa

 

giudica

 

·        iniquo, vergognoso e punitivo un provvedimento, emanato ancora ed esclusivamente per fare cassa, che si abbatte nuovamente sul comparto scuola ormai massacrato dai recenti otto miliardi di euro dei tagli della legge Gelmini, dal blocco del contratto, dalla sottrazione degli scatti e della riduzione delle risorse per il funzionamento delle singole scuole

·        preoccupanti ed autoritarie le disposizioni che vietano  in ogni caso di derogare alla legge di stabilità, sotto il ricatto del “fiscal compact” approvato a luglio dal Parlamento Italiano

 

chiede

 

·        il ritiro immediato di quanto stabilito nel sopracitato art 3, dichiarandosi indisponibile a qualsiasi aumento dell’orario di lavoro, anche con eventuali ed improbabili aumenti stipendiali

·        il rispetto degli accordi per il ripristino annuale degli scatti di anzianità, soppressi per un triennio

·        che tutte le organizzazioni del sindacalismo confederale e di base effettuino un concreto sforzo per unire la categoria con obiettivi di lotta chiari e condivisi.

 

 

 

Grugliasco, 26-10-2012

 

 

 

 

 

ASSEMBLEA I.C. RACCONIGI - TORINO

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Written by: Super User
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Published: 30 October 2012
Hits: 420
 MOBILITAZIONE CONTRO LA LEGGE DI STABILITA’.
Riceviamo e pubblichiamo  dall’Ic Racconigi - Torino
 
 
L’assemblea dei lavoratori dell’IC Racconigi - Torino 
dopo aver esaminato le disposizioni contenute nella Legge di stabilità 2013 (attualmente all'esame del Parlamento),  con particolare riferimento  all’art.3 comma 42 che  introduce l’ aumento dell’orario di lavoro del Personale Docente del 33% a parità  di retribuzione;
dopo aver considerato gli indirizzi delle norme per l’autogoverno delle Istituzioni scolastiche  previsti dalla Legge 953 di riforma degli organi collegiali;
esprime nel merito le seguenti osservazioni:
o la legge di stabilità  2013  prevede il taglio di prestazioni e servizi rivolti alle fasce deboli della popolazione, penalizza dal punto di vista fiscale i redditi più bassi consolidando  le disparità sociali e culturali  e pregiudicando così l’uguaglianza di tutti gli allievi nell’accesso al sistema dell’istruzione, a discapito  della funzione sociale, garantita dalla Costituzione repubblicana, dell’istruzione pubblica;
o la questione dell'istruzione pubblica  è affrontata nel  totale disprezzo della professionalità delle lavoratrici e dei lavoratori, in violazione delle norme contrattuali e dei diritti, costringe i docenti a carichi di lavoro impossibili, pregiudicando ogni scelta di didattica di qualità e la messa in atto concreta della libertà d’insegnamento; 
o l’aumento dell’orario dei docenti determina una pesante perdita di posti di lavoro  per i precari ( stimati in oltre 30.000) e la vanificazione del concorso e del TFA;
o il carico di lavoro degli insegnanti  è analogo a quello dei colleghi degli altri Paesi Europei, come dalle ricerche di settore e dalle statistiche OCSE ed EURYDICE e l’inadeguatezza delle infrastrutture scolastiche in Italia rende concretamente inattuabile e improduttivo l’aumento dell’orario di lavoro
o la condizione di lavoro intellettuale dell’insegnante è volutamente ignorata,  non si tiene conto degli impegni collegiali e di programmazione didattica, del lavoro svolto autonomamente per deontologia professionale ( tempi di preparazione delle lezioni, tempi di elaborazione e correzione delle prove, uscite didattiche e viaggi d’istruzione) da quantificarsi in almeno altrettante ore di quelle di lezione frontale;
o l’attuale riforma degli organi collegiali introduce uno statuto autonomo in ogni scuola, limita il ruolo degli organi di democrazia scolastica, rafforza il ruolo manageriale di natura privatistica del Dirigente Scolastico e in particolare indebolisce il ruolo di indirizzo didattico pedagogico svolto dal Collegio dei docenti, pregiudicando alle fondamenta il principio costituzionale della libertà di insegnamento; 
 
o le condizioni  materiali di lavoro  del personale docente  e Ata in ogni singola scuola continuano a peggiorare di giorno in girono, tra dimensionamenti e accorpamenti, con risorse depauperate, forte incidenza di malattie professionali  e allontanamento dell’età pensionabile.
 
 
 
I lavoratori riuniti in assemblea: 
o denunciano la gravità dell’attuale condizione della scuola pubblica di stato,  costantemente privata di risorse umane e finanziarie, della possibilità di garantire  a tutti una formazione qualificata rispetto al mercato del lavoro e di assolvere in tutto il paese alla formazione democratica delle nuove generazioni
o rivendicano la dignità del proprio lavoro e il ruolo della scuola e della cultura nello sviluppo del paese
o esprimono la loro ferma opposizione verso l’ennesimo attacco ai lavoratori della Scuola e si impegnano ad attivare iniziative di lotta affinché questo provvedimenti non vengano approvati e vengano ritirati.
L’assemblea, all’unanimità:
o aderisce allo stato di mobilitazione proclamato con l’Assemblea pubblica cittadina indetta dalla FLC CGIL TORINO  il 22 ottobre presso la Camera del Lavoro di Torino;
o aderisce al presidio FLC CGIL indetto il giorno 25 ottobre presso l’UST;
 
Torino, 25 ottobre 2012
                                                

ASSEMBLEA IIS BALDESSANO-ROCCATI CARMAGNOL

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Written by: flc cgil torino
Category: Archivio - Vecchio Sito
Published: 30 October 2012
Hits: 408
 MOBILITAZIONE CONTRO LA LEGGE DI STABILITA’.
Riceviamo e pubblichiamo  dall’IIS  Baldessano Roccati di Carmagnola
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IIS BALDESSANO – ROCCATI CARMAGNOLA
 
MOZIONE  DELL’ASSEMBLEA DEI LAVORATORI IIS BALDESSANO – ROCCATI CARMAGNOLA
DEL 24 OTTOBRE 2012. 
APPROVATA ALL’UNANIMITA’.
 
L’assemblea dei lavoratori dell’IIS Baldessano Roccati di Carmagnola 
dopo aver esaminato le disposizioni contenute nella Legge di stabilità 2013 (attualmente all'esame del Parlamento),  con particolare riferimento  all’art.3 comma 42 che  introduce l’ aumento dell’orario di lavoro del Personale Docente del 33% a parità  di retribuzione;
dopo aver considerato gli indirizzi delle norme per l’autogoverno delle Istituzioni scolastiche  previsti dalla Legge 953 di riforma degli organi collegiali;
esprime nel merito le seguenti osservazioni:
o la legge di stabilità  2013  prevede il taglio di prestazioni e servizi rivolti alle fasce deboli della popolazione, penalizza dal punto di vista fiscale i redditi più bassi consolidando  le disparità sociali e culturali  e pregiudicando così l’uguaglianza di tutti gli allievi nell’accesso al sistema dell’istruzione, a discapito  della funzione sociale, garantita dalla Costituzione repubblicana, dell’istruzione pubblica;
o la questione dell'istruzione pubblica  è affrontata nel  totale disprezzo della professionalità delle lavoratrici e dei lavoratori, in violazione delle norme contrattuali e dei diritti, costringe i docenti a carichi di lavoro impossibili, pregiudicando ogni scelta di didattica di qualità e la messa in atto concreta della libertà d’insegnamento; 
o l’aumento dell’orario dei docenti determina una pesante perdita di posti di lavoro  per i precari ( stimati in oltre 30.000) e la vanificazione del concorso e del TFA;
o il carico di lavoro degli insegnanti  è analogo a quello dei colleghi degli altri Paesi Europei, come dalle ricerche di settore e dalle statistiche OCSE ed EURYDICE e l’inadeguatezza delle infrastrutture scolastiche in Italia rende concretamente inattuabile e improduttivo l’aumento dell’orario di lavoro
o la condizione di lavoro intellettuale dell’insegnante è volutamente ignorata,  non si tiene conto degli impegni collegiali e di programmazione didattica, del lavoro svolto autonomamente per deontologia professionale ( tempi di preparazione delle lezioni, tempi di elaborazione e correzione delle prove, uscite didattiche e viaggi d’istruzione) da quantificarsi in almeno altrettante ore di quelle di lezione frontale;
o l’attuale riforma degli organi collegiali introduce uno statuto autonomo in ogni scuola, limita il ruolo degli organi di democrazia scolastica, rafforza il ruolo manageriale di natura privatistica del Dirigente Scolastico e in particolare indebolisce il ruolo di indirizzo didattico pedagogico svolto dal Collegio dei docenti, pregiudicando alle fondamenta il principio costituzionale della libertà di insegnamento; 
 
o le condizioni  materiali di lavoro  del personale docente  e Ata in ogni singola scuola continuano a peggiorare di giorno in girono, tra dimensionamenti e accorpamenti, con risorse depauperate, forte incidenza di malattie professionali  e allontanamento dell’età pensionabile.
 
 
 
I lavoratori riuniti in assemblea:
o denunciano la gravità dell’attuale condizione della scuola pubblica di stato,  costantemente privata di risorse umane e finanziarie, della possibilità di garantire  a tutti una formazione qualificata rispetto al mercato del lavoro e di assolvere in tutto il paese alla formazione democratica delle nuove generazioni; 
o denunciano gli effetti del permanere della chiusura per inagibilità del plesso del Liceo, presso il loro IIS, e la deleteria ricaduta sulla qualità della didattice e dell’offerta formativa;
o rivendicano la dignità del proprio lavoro e il ruolo della scuola e della cultura nello sviluppo del paese;
o esprimono la loro ferma opposizione verso l’ennesimo attacco ai lavoratori della Scuola e si impegnano ad attivare iniziative di lotta affinché questo provvedimenti non vengano approvati e vengano ritirati.
L’assemblea, all’unanimità:
o aderisce allo stato di mobilitazione proclamato con l’Assemblea pubblica cittadina indetta dalla FLC CGIL TORINO  il 22 ottobre presso la Camera del Lavoro di Torino;
o aderisce al presidio FLC CGIL indetto il giorno 25 ottobre presso l’UST;
o promuove l’autoconvocazione del Collegio docenti 
o propone all’approvazione del Collegio docenti la sospensione dei viaggi d’istruzione;
o propone all’approvazione del Collegio docenti l’uso del monte ore del ricevimento parenti per incontrare le famiglie in piazza e illustrare le condizioni della scuola e del lavoro dei docenti;
o propone all’approvazione del Collegio docenti la sospensione delle adozioni dei libri di testo a favore
 
Carmagnola, 24 ottobre 2012
                                                           
  1. Iniziative di mobilitazione dopo l'assemblea del 22 ottobre 2012
  2. Seduta Senato accademico del 17 ottobre 2012
  3. La FLC CGIL TORINO continua la mobilitazione. Riconquistiamo contratto e salario degni del nostro la
  4. Assemblea pubblica cittadina

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