MOBILITAZIONE CONTRO LA LEGGE DI STABILITA’.
Riceviamo e pubblichiamo dal Liceo clasico Gioberti di Torino
Liceo Classico-Linguistico “V. Gioberti” - Torino Collegio Docenti 23 ottobre 2012
Delibera sull’orario dei docenti a 24 ore settimanali
Approvata all’unanimità
Il Collegio Docenti del Liceo Classico-Linguistico "V. Gioberti" di Torino esprime la
sua più totale contrarietà alla norma proposta dal governo che prevede
l'innalzamento dell'impegno di lavoro dei docenti a 24 ore settimanali (art. 3,
comma 42 della Legge di Stabilità 2013), per le seguenti ragioni:
1) è inaccettabile che ancora una volta si intervenga sulla scuola con una legge
finanziaria, introducendo gravi cambiamenti nell’organizzazione scolastica al solo
scopo di reperire risorse;
2) è inaccettabile che, dopo anni di tagli alla scuola, si riducano ancora i
finanziamenti, in un paese in cui la percentuale di spesa pubblica investita in
istruzione è inferiore alla media OCSE; e in un momento in cui tutti gli analisti
economici (primo il Governatore della Banca d’Italia) insistono sulla necessità di
sostenere le spese in istruzione e formazione per uscire dalla crisi economica;
3) è inaccettabile che questa norma venga spacciata per un adeguamento agli
“standard europei”, quando nei paesi UE l’orario di lavoro dei docenti non si
discosta da quello italiano, mentre gli stipendi sono spesso ben più alti;
4) è inaccettabile che si modifichi l’orario di lavoro dei docenti senza nessun
passaggio contrattuale;
5) è inaccettabile che si aumenti di un terzo l’orario di lavoro dei docenti senza
nessun aumento retributivo corrispondente, trattando così implicitamente i
docenti da “fannulloni” e considerando poco o nulla il lavoro di programmazione
didattica, preparazione delle lezioni, correzione delle verifiche ecc.;
6) è inaccettabile che si eliminino gli spezzoni orario interni disponibili per i
supplenti, espellendo dalla scuola migliaia di precari che da anni la fanno
funzionare con dedizione e sacrifici.
Per queste ragioni il Collegio Docenti del Liceo “Gioberti” di Torino chiede al governo
di ritirare la norma, al Parlamento di cancellarla dalla Legge di Stabilità, e alle forze
politiche e sindacali di impegnarsi per farla cancellare.