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FORMAZIONE INIZIALE DEI DOCENTI (DM 249/10)
LA SCHEDA CHE SEGUE SI BASA SUL TESTO DEL DECRETO MINISTERIALE 249 DEL 10 SETTEMBRE 2010 PUBBLICATO SULLA GAZZETTA UFFICIALE IL 31 GENNAIO 2011, ED ENTRATO IN VIGORE IL 15 FEBBRAIO 2011.
ALLEGATO:ARTICOLI PRECARI - APRILE 2011
VENERDI' 6 MAGGIO - SCIOPERO GENERALE
CAMBIAMO IL PRESENTE PER AVERE UN FUTURO
MANIFESTAZIONE con CORTEO
ore 9.30 da Porta Susa
ore 11.30 arrivo in Piazza Castello
Intervento di
FULVIO FAMMONI
Segreteria Nazionale CGIL
Allegati:
IL 6 MAGGIO SCIOPERO GENERALE - La FLC CGIL chiama tutti i lavoratori della conoscenza a ribellarsi!
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PER I DIPENDENTI PUBBLICI IL DANNO E LA BEFFA!
- Rinnovo dei contratti?
- Recupero dell'inflazione?
- Sblocco delle anzianità per il 2011 e il 2012?
- Speranza di stabilità per migliaia di precari?
- Diritto di scegliersi i rappresentanti sindacali?
NO, niente di tutto questo!
La CGIL non ha firmato un accordo che conferma questo disastro!
- Niente risorse per la contrattazione
- Diminuite le retribuzioni
- Bloccata la mobilità professionale
- Rinviate le elezioni per le Rsu
- Inasprite le sanzioni disciplinari
L'odiosa divisione dei lavoratori in fasce di produttività prestabilite. Il 25% sarà comunque escluso dai premi. Una misura ingiusta che demotiva il lavoro e peggiora i servizi.
Il ministro Brunetta ha riportato indietro le lancette del tempo, la sua “riforma” peggiora il lavoro e i servizi pubblici. E' bloccata di fatto dalla manovra finanziaria e bocciata dai lavoratori e dagli esiti dei loro ricorsi. Questo accordo ha il solo scopo di riportarla in vita.
VENERDI' 6 MAGGIO - SCIOPERO GENERALE
CAMBIAMO IL PRESENTE PER AVERE UN FUTURO
MANIFESTAZIONE con CORTEO
ore 9.30 da Porta Susa
ore 11.30 arrivo in Piazza Castello
Intervento di
FULVIO FAMMONI
Segreteria Nazionale CGIL
Allegati:
- Volantino FLC CGIL
- Volantino CGIL
- Locandina
- Proposta sul Fisco
- Proposta sugli Ammortizzatori Sociali
- Proposta su Democrazia e Rappresentanza
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In questi giorni alcuni collegi dei docenti e assemblee, in particolare della scuola secondaria di secondo grado, stanno esprimendo valutazioni e documenti sulle prove Invalsi. L’attuale introduzione della prova nelle seconde classi della scuola secondaria di secondo grado (Nota min. n. 3813, 30 dicembre 2010), avvenuta senza consultare il mondo della scuola e contestualmente all’avvio della riforma con i conseguenti tagli di cattedre, orari e insegnamenti, ha confermato un’azione di politica scolastica quantomeno prematura e non coerente. Le organizzazioni sindacali di base hanno avviato su questo tema una vera e propria campagna di "mobilitazione contro" e vi sono interventi di uffici scolastici quali USR Toscana e Piemonte, espressi con pareri contrastanti e indicazioni arbitrarie, che hanno contribuito a rendere ancora più caotica la situazione.
La FLC CGIL ritiene auspicabile e opportuno considerare la questione non soltanto in termini di alternativa secca "prove sì, prove no" per avviare una valutazione critica sulle potenzialità e i limiti di tale strumento, a partire da alcune considerazioni generali inerenti all’attuale quadro di riferimento sulla valutazione:
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La valutazione nazionale del sistema scolastico, la valutazione dell’azione didattica e del livello delle competenze conseguite dagli studenti nei diversi ordini e gradi di scuola costituiscono in sé opportunità fondamentali per garantire su tutto il territorio nazionale la qualità dell’offerta formativa e l’opportunità di accesso al diritto all’istruzione.
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L’avvio incerto del Sistema Nazionale di Valutazione contribuisce a rendere relativa la significatività delle prove INVALSI. Il Sistema Nazionale di Valutazione delineato dal Mille proroghe prefigura un'ipotesi in cui gli ispettori tecnici hanno un ruolo centrale rispetto a enti quali l’Invalsi, che subisce un ridimensionamento e a cui sostanzialmente sono lasciati solo i test.
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L’ente INVALSI compie una rilevazione nazionale degli apprendimenti tramite prove standardizzate. Nell’ambito di una Valutazione Nazionale di Sistema il ruolo delle prove Invali, data la tipologia della rilevazione, sarà destinato a configurarsi come complementare ad altri interventi.
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Il clima prodotto dall’avvio dei due percorsi sperimentali sulla valutazione che il MIUR, con scarso successo, sta tentando di applicare costituisce un’interferenza particolarmente negativa. Il percorso riguardante la valutazione di scuola contiene due elementi di criticità che ricadono sull’efficacia delle prove stesse: è attributo un eccessivo peso alla varianza degli apprendimenti rilevati in entrata e in uscita; mancano gli indicatori che permettano di valutare l'impatto delle politiche generali sull'istruzione, rendendo quindi impossibile misurare l'esito delle scelte messe in campo dai decisori istituzionali.
A proposito di didattica
Da un punto di vista della didattica, senza entrare nel merito dell’adeguatezza dello strumento test a risposta chiusa, le esperienze di somministrazione nella scuola primaria e nella secondaria di primo grado hanno fatto emergere il rischio, già evidenziato e non solo dalla FLC, del teaching for test, vale a dire l'orientamento della didattica al superamento dei test.
Una ricaduta a margine della rilevazione degli apprendimenti tramite prove standardizzate ha riguardato il diffondersi della propensione a lavorare nel corso dell'anno per “addestrare” gli alunni ai test, un effetto in contraddizione evidente con gli obiettivi delle prove stesse e con la possibilità da parte di ciascuna scuola di avvalersi degli esiti per avviare un processo di miglioramento. L'INVALSI infatti si è impegnato a restituire a ogni singola scuola i risultati riferiti alla media nazionale con l’obbligo di mantenere l'assoluto anonimato degli esiti dei test: ciò potrebbe consentire l’avvio di un feed-back costruttivo volto a ridefinire gli obiettivi formativi e i processi di insegnamento – apprendimento.
La FLC ha inoltre più volte denunciato, insieme con le scuole e i genitori, che la prova nazionale dell'esame di Stato al termine del primo ciclo si è rivelata troppo pesante. L'attuazione contestuale e incrociata del Regolamento sulla valutazione e della Circolare Ministeriale 49/10 ha accresciuto a dismisura il peso dell'esame rispetto al percorso scolastico e la questione si pone come un problema aperto
Sull’obbligatorietà delle prove
Le prove INVALSI sono obbligatorie per la scuola, intesa come istituzione(DPR n. 87, art. 7; DPR n. 88, art. 7; DPR n. 89, art. 12, tutti del 15 marzo 2010), ma non vi è obbligatorietà come prestazione ordinaria a carico del singolo docente alla loro somministrazione e correzione. Il CCNL 2007, art. 27 e art. 28, fondamento giuridico di riferimento, è molto preciso sulle attività obbligatorie dei docenti e sulla titolarità del collegio dei docenti, attraverso il POF, sulle modalità del loro svolgimento.
La somministrazione delle prove, richiesta dall'Amministrazione in tempi successivi alla programmazione d'istituto, se non assunta dal Collegio docenti nel piano delle attività, e nei limiti orari definiti, non rientra tra gli obblighi dei docenti e, pertanto, si configura come attività straordinaria e aggiuntiva. In ogni caso l'impiego dei docenti deve essere inserito nel piano annuale delle attività e lo svolgimento delle prove richiede sia la modifica del POF sia del piano annuale delle attività dei docenti.
Sul ruolo del collegio docenti
La FLC CGIL sostiene le scelte che i Collegi dei docenti individuano nell’esercizio dei poteri che sono loro assegnati dalla normativa vigente e ribadisce che in nessun caso sia possibile l’imposizione delle prove senza il preliminare passaggio nel Collegio dei docenti, sede competente per l’indirizzo didattico e pedagogico dell’istituzione e per le modalità e criteri della valutazione come parte integrante del POF, per assicurare omogeneità, equità e trasparenza della valutazione, nel rispetto del principio della libertà di insegnamento (art. 1 DPR 112/2009).
L’adozione di test nella valutazione dei livelli d’apprendimento degli studenti non può essere introdotta in modo autoritario senza consultare chi ha titolarità di competenza pedagogica e didattica: la promozione di una cultura della valutazione non può essere attuata prescindere da una dimensione di confronto e condivisione.
Come riconoscere i carichi di lavoro. Le richieste FLC CGIL
I carchi di lavoro aggiuntivi di docenti e Ata impegnati rispettivamente nella somministrazione, correzione dei test e nella compilazione delle notizie sullo studente devono essere remunerati con finanziamenti specifici alle scuole e non tramite l’utilizzo del FIS d’istituto, in mancanza di una precedente contrattazione integrativa d’istituto, della deliberazione del Collegio dei docenti e dell’approvazione del Consiglio d’Istituto
La FLC CGIL ha avviato a livello nazionale una rivendicazione di risorse ad hoc ed è stato richiesto al Ministro un confronto preventivo sui fondi della legge 440/97.
È importante che i Collegi dei docenti facciano sentire la loro voce, tramite l'approvazione di documenti da inviare alle istituzioni competenti (USR, MIUR INVALSI) esprimendo critiche culturali, riflessioni e proposte utili che scaturiscano dall'esperienza specifica nel loro contesto lavorativo.
FLC CGIL TORINO
ALLEGATI
- DOCUMENTO FLC CGIL TORINO
- DELIBERA COLLEGIO DOCENTI CD ILARIA ALPI
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CONCORSO 24 MESI: INSERIMENTO NELLA I FASCIA DELLE GRADUATORIE DI CIRCOLO E ISTITUTO: ALLEGATO “G”
Allegato:Circolare
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- CONCORSO 24 MESI ATA