SMS Norberto Bobbio Torino. Mobilitazione. Mozione Collegio docenti
 
Dalla RSU  SMS Norberto Bobbio - Torino. Riceviamo e pubblichiamo.
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MOZIONE DEL COLLEGIO DEI DOCENTI del 20 Novembre 2012
 
SMS Norberto Bobbio Torino. Mobilitazione. Mozione Collegio docenti
  
 
Dalla RSU  SMS Norberto Bobbio -Torino. Riceviamo e pubblichiamo.
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MOZIONE DEL COLLEGIO DEI DOCENTI del 27 Novembre 2012
 
 
Scuola Secondaria 1° grado “NORBERTO BOBBIO” 
MOZIONE DEL COLLEGIO DEI DOCENTI
 
Il Collegio dei docenti di Torino della suddetta scuola,
 
dopo aver esaminato le disposizioni contenute nella Legge di stabilità 2013, con particolare riferimento all’art.3 comma 42 che introduceva l’aumento dell’orario di lavoro del Personale Docente del 33% a parità di retribuzione;
 
dopo aver considerato gli indirizzi delle norme per l’autogoverno delle Istituzioni scolastiche
previsti dalla Legge 953 (ex Legge Aprea) di riforma degli organi collegiali
 
esprime nel merito le seguenti osservazioni:
o la legge di stabilità 2013 prevede il taglio di prestazioni e servizi rivolti alle fasce
deboli della popolazione, penalizza i redditi più bassi consolidando le disparità sociali e culturali e pregiudicando così l’uguaglianza di tutti gli allievi nell’accesso al sistema dell’istruzione, a discapito della funzione sociale, garantita dalla Costituzione repubblicana, dell’istruzione pubblica;
o la questione dell'istruzione pubblica è affrontata nel totale disprezzo della professionalità delle lavoratrici e dei lavoratori, in violazione delle norme contrattuali e dei diritti, costringe i docenti a notevoli carichi di lavoro,  pregiudicando ogni scelta di didattica di qualità e la messa in atto concreta della libertà d’insegnamento;
o l’aumento dell’orario dei docenti determinerebbe una pesante perdita di posti di lavoro per i
precari ( stimati in oltre 30.000) e la vanificazione del concorso e del TFA;
o il carico di lavoro degli insegnanti è analogo a quello dei colleghi degli altri Paesi
Europei, come dalle ricerche di settore e dalle statistiche OCSE ed EURYDICE e
l’inadeguatezza delle infrastrutture scolastiche in Italia renderebbe concretamente inattuabile
e improduttivo l’aumento dell’orario di lavoro
o la condizione di lavoro intellettuale dell’insegnante è volutamente ignorata, non si tiene
conto degli impegni collegiali e di programmazione didattica, del lavoro svolto autonomamente per deontologia professionale ( tempi di preparazione delle lezioni, tempi di elaborazione e correzione delle prove, uscite didattiche e viaggi d’istruzione) da quantificarsi in almeno altrettante ore di quelle di lezione frontale;
o l’attuale riforma degli organi collegiali introduce uno statuto autonomo in ogni scuola, prevede il possibile ingresso di enti privati nel Consiglio d’Istituto, limita il ruolo degli organi di democrazia scolastica, rafforza il ruolo manageriale di natura privatistica del Dirigente Scolastico e in particolare indebolisce il ruolo di indirizzo didattico pedagogico svolto dal Collegio dei docenti, pregiudicando alle fondamenta il principio costituzionale della libertà di insegnamento;
o le condizioni materiali di lavoro del personale docente e Ata in ogni singola scuola
continuano a peggiorare di giorno in girono, tra dimensionamenti e accorpamenti, con
risorse depauperate, forte incidenza di malattie professionali e allontanamento dell’età
pensionabile.
 
Il Collegio dei docenti
 
o denuncia la gravità dell’attuale condizione della scuola pubblica di stato, costantemente
privata di risorse umane e finanziarie, della possibilità di garantire a tutti una formazione
qualificata rispetto al mercato del lavoro e di assolvere in tutto il paese alla formazione
democratica delle nuove generazioni;
o rivendica la dignità del proprio lavoro e il ruolo della scuola e della cultura nello sviluppo del
paese;
o esprime la propria ferma opposizione verso l’ennesimo attacco ai lavoratori della Scuola e si
impegna ad attivare iniziative di lotta affinché questi provvedimenti non vengano approvati né ora né a seguire.
 
Torino, 27 novembre 2012