ASSEMBLEA DEI PRECARI
DELLA SCUOLA
LUNEDI 26 SETTEMBRE, ORE 16.00
presso la CAMERA DEL LAVORO
Via Pedrotti 5 - Torino
Allegato:Volantino
Di anno in anno, le nomine a tempo determinato dei lavoratori della scuola assomigliano sempre più a una bolgia infernale. Le “riforme” fatte di tagli riducono un'operazione seria e importante - l'individuazione del destinatario di diritto ad un incarico di pubblico servizio - a una corsa disperata al “si salvi chi può”.
A Torino, nei giorni scorsi, ne siamo stati protagonisti e testimoni.
In nome del risparmio ad ogni costo (umano), gruppi di lavoratori vengono messi gli uni contro gli altri, con la strategia precisa di accendere il conflitto tra precari e “garantiti”, cioè assunti con contratto a tempo indeterminato, e tra i precari stessi, in una triste guerra tra poveri.
Ne abbiamo avuto un saggio con la vicenda dei docenti di ruolo perdenti posto impropriamente utilizzati sul sostegno senza essere in possesso di specializzazione, e successivamente rimossi a seguito della protesta degli insegnanti precari specializzati: un episodio che si è concluso positivamente, con la piena riaffermazione dei diritti dell'alunno disabile e del valore professionale della specializzazione, ma a prezzo di gravissimi disagi per tutti.
Non è finita così per i docenti inidonei collocati a coprire i posti del personale ATA precario, provocando il licenziamento di fatto per centinaia di lavoratori e svilendo la professionalità di tutti i profili.
Non dimentichiamo i nuovi immessi in ruolo, costretti a pagare per la loro stabilizzazione un prezzo alto ed ingiusto, in termini di perdita del salario e della copertura previdenziale.
Da ultimo, ma non per importanza, la vicenda del “salvaprecari” regionale - che tocca i lavoratori più colpiti dai tagli, più deboli e ricattabili - con cui si pretende di introdurre un criterio di privilegio “territoriale”, discriminando e derogando per l'ennesima volta alla legislazione vigente. Nuova benzina sul fuoco per la guerra tra poveri su base geografica, e un cuneo nelle fondamenta del sistema nazionale di pubblica istruzione.
ORA BASTA.
I lavoratori precari della scuola sono stanchi di subire senza reagire.
Vogliono vedere rispettato il loro diritto al lavoro e il diritto allo studio dei loro allievi, e vogliono far sentire alta la loro voce.secondo incontro
terzo incontro parte A
terzo incontro parte B