Presidio davanti alla sede regionale del MIUR

Corso Vittorio Emanuele 70 - Torino

Giovedì 20 giugno 2013 - ore 11

 

L’organico di diritto assegnato alla provincia di Torino per l’anno scolastico 2013-2014 è largamente insufficiente; questo determina un peggioramento della condizione lavorativa di insegnanti e personale ATA e compromette l’offerta formativa delle scuole, già fortemente indebolita dai tagli delle precedenti finanziarie.

 

i.                    Nella scuola primaria non condividiamo la scelta di non arrestare il progressivo smantellamento del tempo a 40 ore che mette in difficoltà le lavoratrici ed i lavoratori ma determina anche un’offerta formativa molto debole e frammentata.

ii.                   Nella scuola secondaria di I grado la scelta di non concedere classi a tempo prolungato per favorire le richieste di classi a tempo normale; infatti, per concedere i tempi normali sono stati sacrificati tempi prolungati con conseguenze sull'offerta formativa e con conseguenze sulla sostenibilità anche da parte delle famiglie più esposte ad orari di lavoro difficilmente compatibili con gli orari di lavoro. L'argomentazione utilizzata dall'amministrazione a favore di tale scelta ha riguardato la salvaguardia della normativa sulla sicurezza; un argomento piuttosto debole considerato che tale scelta mette in difficoltà alcune scuole  a cui sono state sottratte classi a tempo prolungato con conseguenze proprio sul versante della sicurezza.

iii.                 Per quanto riguarda la scuola superiore di II grado l’organico assegnato alla provincia di Torino non tiene conto dell’aumento di oltre 1300 alunni rispetto all’anno scolastico 2012-2013, determina un sovraffollamento delle classi, mette a rischio percorsi formativi, come quelli delle scuole serali che non possono garantire un’offerta formativa adeguata alle richieste degli studenti.

 

Infine sottolineiamo la disparità imbarazzante di trattamento avuta dalla provincia di Torino in relazione ad altre province, specie se rapportata alla complessità territoriale ma soprattutto al numero di classi richieste.

 

Chiediamo pertanto che in sede di organico di fatto si metta mano a questa situazione e si intervenga al più presto per correggere questa distorsione.

 

Nelle prossime settimane l’impegno della FLC CGIL di Torino sarà quella di costruire una mobilitazione in grado di determinare un riequilibrio di questa disparità e di offrire risposte praticabili ai lavoratori e per salvaguardare la qualità dell’offerta formativa.