Il Ministro Profumo promette la “rivoluzione del merito” per nascondere la triste realtà della scuola pubblica, che non cambia
 
FORSE NON TUTTI SANNO, O HANNO DIMENTICATO,  CHE....
 
Le graduatorie non sono piene di docenti “parcheggiati” senza alcuna prova di merito: si tratta di insegnanti che hanno già superato un concorso, oppure sono usciti dalle Scuole di Specializzazione (SIS) a numero chiuso, un corso biennale con una rigorosa selezione sia in ingresso che in uscita.
 
Il taglio di 130.000 posti nella scuola pubblica effettuato dal precedente governo e la riforma delle pensioni del governo Monti hanno bloccato il ricambio generazionale. Non è certo la mancanza di concorsi che ha tenuto i giovani insegnanti fuori dalla scuola.
Non è vero che questo governo sta assumendo insegnanti a sufficienza: circa 12.000 cattedre in tre anni non sono posti in più, ma sostituiscono a stento chi va via e sono ben poca cosa a fronte dei 150.000 docenti precari che hanno diritto a un posto di lavoro.
Intanto chiudono le scuole di montagna, continua ad aumentare il numero di allievi per classe e le ore di sostegno garantito ai ragazzini disabili restano largamente al di sotto delle esigenze.
 
Le assunzioni per concorso non garantiranno una maggiore continuità didattica se non verrà stabilizzato l'organico, in particolare per quanto riguarda i docenti specializzati nel sostegno agli alunni disabili, che continuano a occupare in troppi casi posti “ballerini”, costringendo ragazzi particolarmente fragili a cambiare continuamente insegnante.
 
Con la legge 135 sulla “revisione di spesa” vengono introdotte modalità selvagge di utilizzo del personale in esubero per le riforme (dallo spostamento dei docenti inidonei sulle segreterie, alla riconversione più o meno forzata degli insegnanti tecnici di laboratorio sul sostegno), che abbassano il livello di qualità della scuola e chiudono le prospettive occupazionali per lavoratori precari con esperienza pluriennale.
 
INVECE DI SPENDERE CENTINAIA DI MILIONI PER UN CONCORSO INUTILE, CHIEDIAMO AL MINISTRO DI:
 
Restituire alla scuola pubblica le risorse umane e materiali che le sono state tolte: avere meno alunni per classe, più insegnanti, più materie, più ore di laboratorio, edifici e strutture migliori non vuol dire sperperare denaro pubblico ma investire nel futuro del nostro paese.
 
Dare un posto di lavoro decente e stabile agli insegnanti precari che stanno mandando avanti da anni la scuola pubblica:  come hanno dimostrato i calcoli della FLC-CGIL diffusi attraverso la campagna OPERAZIONE CENTOMILA, decine di migliaia di ottimi insegnanti, preparati e motivati, possono essere stabilizzati IMMEDIATAMENTE ottenendo addirittura un risparmio per i conti dello stato.
 
 
Coordinamento Precari FLC CGIL Torino