Siamo di fronte ad un ulteriore drammatico taglio di risorse alla scuola pubblica che avrà due effetti immediati:
1. Un ulteriore degrado delle condizioni in cui versa la scuola pubblica con un significativo peggioramento nei servizi di pulizia e di sorveglianza degli alunni in conseguenza della riduzione di personale.
2. Il licenziamento o una drastica diminuzione del reddito per centinaia di lavoratori che si troveranno senza lavoro o con un reddito di poche centinaia di Euro mensili a causa della riduzione degli orari di lavoro.
Per coloro che lavorano nelle cooperative escluse dall’appalto si avvieranno procedure di licenziamento, per tanti si passerà da 38 ore di lavoro settimanali a 12, con uno stipendio che passerà da meno di 1.000 euro a meno di 300.
Da settimane le lavoratrici e i lavoratori delle Cooperative sono in stato di agitazione e dal 25 febbraio sono in presidio permanente davanti al Comune di Torino per chiedere al governo lo spostamento a fine anno scolastico dell’avvio dei nuovi contratti con le stesse risorse del 2013 e l’individuazione di soluzioni adeguate a tutelare le lavoratrici e i lavoratori coinvolti.
La FLC CGIL si unisce alla loro protesta in difesa del posto di lavoro e ribadisce l’impegno affinché la scuola non subisca un’ulteriore danno nei servizi offerti agli alunni e famiglie.
La FLC CGIL ha proclamato già da gennaio lo stato di agitazione della categoria ed è in corso lo sciopero dei lavoratori della scuola con l’astensione dalle attività aggiuntive dal 21 febbraio al 22 marzo.
Invitiamo le nostre RSU a segnalare tutte le situazioni di disagio, a partecipare alle iniziative promosse dalle scuole e al presidio in atto al Comune di Torino.