Per poco più di 11.000 persone il concorso sarà la soluzione al problema della vita.
Per tutti gli altri precari della scuola, Docenti e Ata , restano i problemi di sempre.
Il “concorsone” ha ignorato il nodo del rapporto tra formazione e reclutamento dei docenti, lasciando senza risposta domande cruciali:
- Quale futuro si prospetta per chi è inserito nelle graduatorie a esaurimento?
- E per i precari fuori dalle Gae, magari con anni di anzianità di servizio ma senza l'abilitazione?
- E per i (più o meno) giovani che usciranno dai primi cicli di TFA?
Per il personale Ata, dopo i pesanti tagli di organico degli scorsi anni, la situazione peggiora ancora:
- mancate immissioni in ruolo, grave incertezza sui contratti a tempo determinato, ulteriori taglio di posti a seguito del passaggio forzoso sui posti Ata dei docenti inidonei e ITP in soprannumero.
E inoltre:
l'orario del personale docente, nonostante la momentanea marcia indietro del governo, dopo l’accordo sugli “scatti” rischia di tornare presto in discussione
l'età pensionabile e il turnover, che blocca il tanto invocato “svecchiamento” della scuola
i piani di dimensionamento
tutta la problematica relativa al sostegno, dalle nuove modalità di certificazione ai nebulosi corsi di riconversione per gli esuberi.
QUESTE DOMANDE OGGI NON HANNO RISPOSTA, MA NOI VOGLIAMO DARLA!
Ricordiamo che gli ultimi provvedimenti che hanno riguardato direttamente il personale precario, a parte una politica del reclutamento del tutto insufficiente, hanno portato due pesanti novità:
l’eliminazione del primo scatto di anzianità nel contratto per i neoassunti
lo “scippo” della monetizzazione delle ferie.
La spesa per la pubblica istruzione non può essere trattata come una semplice voce in passivo in un bilancio statale che sembra avere il pareggio come unico obiettivo: il primo capitale su cui investire, anche nella scuola, è quello umano.
Su questa posizione c’è da tempo un consenso ampio tra le forze politiche, ma finora non ne è derivata un’azione conseguente. Anzi!!
La FLC CGIL, insieme ai Coordinamenti dei lavoratori precari della conoscenza, sta costruendo una piattaforma di rivendicazioni e proposte per la scuola pubblica e contro la precarietà, aperta ai contributi di chi vive questi problemi ogni giorno e di chi ha lottato, in questi mesi, per la difesa dei diritti e del lavoro.