E' scaduto il 2 di novembre il termine posto dal DM 62/2011 per la presentazione della domanda di inserimento nella “graduatoria prioritaria” di quest'anno – il cosiddetto “Salvaprecari”- che negli intenti ministeriali viene prorogato per l'ultima volta.

Nulla si sa dei posti aggiuntivi promessi per le scuole dalla Regione con un progetto avviato quest'estate, posti finanziati con i fondi per l'occupazione e destinati in via prioritaria al “salvataggio” dei precari colpiti dai tagli. Tutto tace dai primi di settembre.

Nell'attesa si è già consumata una grave ingiustizia: chi ha compilato la domanda di inserimento nelle graduatorie prioritarie ha dovuto scegliere al buio, senza conoscere il quadro normativo di riferimento, se aderire o meno ai progetti regionali.

I precari aspettano. E anche le scuole: aspettano maestri per garantire il tempo scuola che non c'è più, insegnanti di sostegno per la copertura dei casi più gravi, collaboratori scolastici e personale di segreteria per gli istituti che faticano a funzionare normalmente. Si tratta di qualche centinaio di posti in tutto: briciole rispetto ai tagli degli ultimi tre anni, ma comunque una boccata di ossigeno nell'emergenza.

Ciò che blocca la partenza è l'ostinazione della Regione nel portare avanti il progetto con modalità inaccettabili.

Inaccettabili per come dovrebbero essere individuati i destinatari dei posti regionali: non dalla graduatoria “salvaprecari” e dalle graduatorie di istituto, come vuole la normativa vigente, ma da una graduatoria ad hoc che garantisca la priorità a chi ha lavorato in Piemonte negli ultimi tre anni. La Lega ha fatto degli “insegnanti piemontesi” un cavallo di battaglia della sua fumosa propaganda: ma l'autorizzazione da Roma a derogare alla legislazione nazionale non è arrivata.

Inaccettabili per il trattamento riservato ai precari percettori di indennità di disoccupazione: per loro, finché dura l'indennità, non ci sarebbe un contratto e un regolare salario, ma l'erogazione di un'integrazione al sussidio. Senza contributi, senza maturazione di ferie e tredicesima, senza garanzie. Si verrebbe a determinare una condizione di gravissima debolezza dei lavoratori, della loro condizione salariale e sul piano delle tutele oggi garantite dal CCNL.

Nella pratica: Anna Rossi perde il suo posto di lavoro precario; in quanto disoccupata, percepisce il sussidio e rientra nel “Salvaprecari”; la Regione la chiama per un progetto per la scuola, ma per l'INPS rimane disoccupata ed è inquadrata in un percorso di “riqualificazione professionale”; rientra magari nello stesso istituto e rifà lo stesso lavoro. Per gli stessi soldi, ma senza contratto e senza diritti. Fino allo scadere dell'indennità: poi ridiventa una lavoratrice a tutti gli effetti.


ADESSO BASTA!

.

La FLC CGIL PIEMONTE ha chiesto alla Regione:

  • che il personale sia individuato regolarmente da graduatoria prioritaria e graduatorie d'istituto e trattato in ugual modo

  •  

    che abbia un contratto di lavoro secondo il CCNL scuola

  • che i progetti partano al più presto, per il bene delle scuole e dei lavoratori.


La FLC CGIL non firmerà l'intesa con la Regione e l'USR, qualora non mutino le condizioni proposte.


I Coordinamenti Precari della FLC CGIL sostengono con forza questa posizione, rivendicando il rispetto della dignità del lavoro precario e dei lavoratori precari.

Non siamo disposti a tutto. Rivendichiamo diritti, contratto, uguaglianza per tutti i lavoratori..


COORDINAMENTI PRECARI FLC CGIL PIEMONTE

 

 

contattaci via e-mail all’indirizzo This email address is being protected from spambots. You need JavaScript enabled to view it.

oppure

cercaci su FACEBOOK: Coordinamento Precari Flc Torino