La legge Gelmini approvata a dicembre, nei confronti della quale abbiamo espresso il nostro più totale dissenso con la mobilitazione, prevede la formazione di una commissione chiamata a redigere i nuovi Statuti di Ateneo secondo i dettami imposti dalla legge stessa, entro 6 mesi dalla sua entrata in vigore, pena il commissariamento dell'Università.
Nei cambiamenti previsti non è solo la struttura amministrativa ad essere interessata, ma, in modo integrato, anche la ricerca, la didattica (facoltà, dip.) e l'assistenza, tanto da definire un nuovo modello di governance di tipo centralistico e burocratico.
Per un approfondimento alleghiamo una documento della FLC CGIL che esplicita nel dettaglio i mutamenti.
La definizione dello Statuto dell'Ateneo ricopre un ruolo decisivo nel determinare un aggravamento o una riduzione dell'indirizzo autoritario della legge.
Per questo crediamo che la nomina "dall'alto" dei componenti della commissione chiamata a redigere lo Statuto sia il percorso più inadeguato. Riteniamo invece che la modalità dell'elezione democratica risponda ad una esigenza di legittimazione della commissione, oltre che un'occasione di portare in superficie scelte ed orientamenti che invece sarebbero sottoposte a logiche di lobby, non trasparenti.
Per questo, sostenuti da molte delibere di Consigli di Facoltà, riteniamo che i componenti della commissione debbano essere eletti. Accanto alla elezione riteniamo che ci debba essere una rappresentanza di tutte le componenti dell'Università, a partire dai ricercatori. Inoltre, l'intero impianto della legge penalizza fortemente la rappresentanza e la valorizzazione delle competenze del personale tecnico-amministrativo, per questo ribadiamo la necessità che al personale venga assicurato uno spazio non di mera testimonianza nella commissione.
Nei prossimi giorni, a partire dalla discussione che si svilupperà negli organi di governo (Senato Accademico in primo luogo), definiremo le iniziative per sostenere questa scelta.
Vi invitiamo a dare diffusione di questa posizione tra i lavoratori dell'Ateneo.
FLC CGIL Torino
Allegati:
Comunicato
Scheda di lettura della riforma